Trieste, 21 giu – “Al giorno d’oggi non va di moda toccare
certi temi ed è per questo che ho incontrato con piacere una
realtà che da questo punto di vista rappresenta un’eccezione: una
vera oasi di solidarietà e di altruismo, capace di superare e
vincere la diffidenza e l’ignoranza”.
Così la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani
nel corso di una visita compiuta nei giorni scorsi al presidio
“Via Torino 77” a Udine, dove l’Onlus Vicini di Casa ospita altre
dieci associazioni, fra le quali Libera e il Centro Volontariato
Internazionale (Cevi).
“Come amministratore pubblico – ha sottolineato la presidente
Serracchiani – mi sono posta il problema dell’integrazione e mi
pare evidente che per cercare di risolverlo dobbiamo fare tutti
insieme uno sforzo di tipo culturale. In questo senso l’esempio
offerto da queste associazioni e dai loro volontari ci conforta e
ci fa capire che, in alternativa all’intolleranza e
all’indifferenza, ci sono altre strade percorribili”.
L’Onlus che per prima ha trovato sede negli uffici a cui ha fatto
visita la presidente Serracchiani è stata l’associazione Vicini
di Casa, costituitasi nel 1993, e da allora impegnata
nell’individuazione di soluzioni abitative adeguate per cittadini
italiani e stranieri che si trovano in situazioni di difficoltà.
In particolare viene offerto un servizio che include
l’informazione, la consulenza, l’orientamento e una forma di
supporto per l’accesso agli alloggi in locazione sul libero
mercato.
La presidente Serracchiani ha nell’occasione ricordato alcuni
ambiti in cui la Regione è impegnata negli aiuti umanitari,
facendo riferimento in particolare all’avviamento di un progetto
rivolto alle donne curde della comunità yazidi, alle quali verrà
offerta un’assistenza psicologica per superare il trauma delle
violenze subite; così come è già in atto un cordone sanitario che
consente ad alcuni bambini yazidi di essere curati nelle
strutture ospedaliere infantili regionali.
Di mafia e antimafia si occupa il gruppo giovanile di Libera
dedicato a Cosimo Cristina, giornalista siciliano ucciso dalla
mafia. Gruppo che anch’esso trova la propria sede negli spazi di
via Torino. Si tratta di giovani delle scuole superiori che
svolgono un’attività di autoformazione su dei temi definiti, come
possono essere ad esempio il narcotraffico o il ruolo della
criminalità organizzata nelle regioni del nord. Ma il lavoro dei
ragazzi non si ferma qua, nel senso che, una volta elaborati e
studiati gli argomenti, mettono in pratica un processo di
“restituzione” alla comunità – nei circoli, nelle scuole e nei
poli di aggregazione – di quanto appreso.
“In questo quadro – ha concluso la presidente – è importante che
anche gli enti locali facciano con responsabilità la loro parte e
in questo il Comune di Udine è senz’altro un esempio di impegno e
di assistenza al territorio”.
ARC/GG/ppd
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