Spiaggia di Lignano come Auschwitz. “Una cazzata di un singolo aderente”

Spiaggia di Lignano come Auschwitz. “Una cazzata di un singolo aderente”

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“Un errore clamoroso, una cazzata”, ha commentato il responsabile della campagna elettorale per le Europee del M5S del FVG, che, unico al momento a parlare tra i grillini friulani, boccia senza appello il post su Facebook. Da quanto si apprende, a postare il tutto sarebbe un singolo aderente al M5S, che lo avrebbe fatto per iniziativa personale.

A giustificare la scelta di usare quel fotomontaggio, sono stati gli stessi organizzatori del Meetup su Facebook, Francesco Soravia, Dario Gallo e Antonio Gaudiano: “E’ stata scelta un’immagine d’impatto”, scrivono su Facebook, “dei campi di concentramento tedeschi copiata dalla rete. Ovviamente abbiamo il massimo rispetto per le vittime dell’Olocausto ma siamo anche consapevoli che i suicidi quotidiani dovuti alla crisi, rappresentano un Olocausto in chiave moderna. Abbiamo deciso di indire un’assemblea tra attivisti del Movimento per parlare di queste problematiche su segnalazione di alcuni cittadini ed esercenti. Ovviamente non siamo contro la località, ma contro la cattiva gestione della cosa pubblica e l’immobilismo dell’amministrazione comunale. Aspettiamoci la solita strumentalizzazione, invece di fare le cose bene, come al solito preferiranno sicuramente attaccare”.

Molto critico il sindaco di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto: “Usare i crimini nazisti per fare campagna elettorale è una vergogna”. Fanotto liquida come “tardiva” la presa di distanza di Stefano Patuanelli. Presa di distanza, prosegue il sindaco, “che non sana quanto è accaduto”. “Con la giunta comunale – afferma Fanotto – stiamo valutando il da farsi. Gli operatori turistici, i consorzi e gli albergatori hanno chiesto una riunione urgente e sono molto allarmati per quanto è accaduto. Vedremo se fare un atto di citazione congiunto chiedendo un risarcimento danni”.
Il sindaco spiega che i cumuli che si vedono nelle immagini sono la sabbia dei dragaggi effettuati in mare, che devono ancora essere sistemati per il rinascimento dell’arenile eroso dalle mareggiate. “E si tratta di sabbia e non di fanghi, come certificato dall’Arpa”, assicura Fanotto.