«La soluzione che scongiura la chiusura della viabilità per 4 mesi tra Pordenone e Azzano è stata progettata e realizzata interamente dal Comune di Pordenone, non dalla Regione, da Putto o da Panontin. Offensivo, prima di tutto per i tecnici comunali, che quest’ultimo si attribuisca sui giornali meriti che non ha. Ci vuole più rispetto e correttezza istituzionale».
Così il sindaco Alessandro Ciriani durante la conferenza stampa per illustrare la viabilità alternativa che, appunto, evita il blocco prolungato della strada tra Pordenone e Azzano Decimo, dove si sta realizzando la sopraelevazione della strada. Dopo aver aperto i giornali e letto l’intervento con cui Panontin dichiarava di aver trovato la soluzione per via Nuova di Corva, il sindaco ha immediatamente convocato la conferenza stampa.
«Sono rimasto male – ha affermato Ciriani – perché chi è uscito sulla stampa e sui social network, Panontin e Putto, non c’entra nulla, come nulla c’entra la Regione. Putto, peraltro, qualche tempo fa affermava pubblicamente che era impossibile evitare la chiusura della strada, accusando chi sosteneva il contrario di fare speculazioni politiche e disinformazione».
«E invece se la strada non chiude – ha ribadito più volte, e con forza, il sindaco – è merito nostro che in 20 giorni abbiamo lavorato pancia a terra per trovare una soluzione. Oggi avrei informato di persona l’assessore regionale e il sindaco di Azzano, dispiace doverlo fare tramite i giornali».
Ciriani e il suo assessore alla viabilità Cristina Amirante hanno anche pubblicamente ringraziato i tecnici del Comune Maurizio Gobbato ed Enrico Englaro, la Direzione dei lavori e l’impresa (Polese di Sacile) e hanno precisato che i cantieri ricadono interamente nel Comune di Pordenone.
«È una soluzione tecnica molto ben congeniata», ha illustrato Amirante con tanto di slide, che permette di continuare a lavorare all’opera principale (una sopraelevazione per ridurre il pericolo di allagamenti in caso di piena del Meduna) garantendo contemporaneamente e costantemente una viabilità alternativa e parallela a doppio senso di marcia (limitatissime le percorrenze a senso unico alternato). «In sostanza creiamo un bypass viario in continuo movimento – ha spiegato Amirante – il tutto senza spendere un euro in più in quanto le risorse sono reperite nell’ambito del quadro economico dell’opera».
Assicurato inoltre il normale passaggio dei bus che avrebbero dovuto percorrere circa 40 mila chilometri in più e 6 minuti in più di percorrenza per ciascuna corsa. Da sottolineare che il costo aggiuntivo per l’aumentata lunghezza delle tratte era stato quantificato da Atap trasporto in 174.000 euro.
I cantieri così concepiti faranno slittare di circa 60 giorni (ma è una stima pessimistica) il completamento dell’opera principale. La fine dei lavori si sposterà dunque a maggio 2017. Ma intanto la chiusura al traffico è scongiurata «a tutto beneficio di cittadini, commercianti e pendolari – hanno concluso Ciriani e Amirante – anche perché il blocco tra novembre e marzo, compreso quindi il periodo natalizio, sarebbe stato un danno ancora più pesante».
Presenti alla conferenza stampa anche due rappresentanti del comitato “Corva ponte aperto”, Giacomo Spagnol e Alberto Bianco, che hanno ringraziato l’amministrazione comunale.
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