“Avevamo ribaltato meritatamente la partita. C’è il rammarico di non averla chiusa”. Il tecnico dell’Udinese Andrea Stramaccioni non nasconde la sua amarezza per la vittoria sfumata allo scadere. Nell’analisi del match traccia una linea tra il primo tempo “non buono” della sua squadra, con il Cagliari che “ci ha punito alla prima vera occasione”. E la ripresa quando i suoi ragazzi hanno fatto “decisamente meglio, forse la migliore Udinese degli ultimi tempi in casa, come ritmo e possibilità di vincere la partita”. Infine l’episodio del rigore al 91′: “Diciamo che siamo un po’ sfortunati. Arriva ancora una volta un episodio allo scadere. Sfumano due punti con una diretta concorrente alla salvezza, con un rigore secondo me dubbio. Non c’è volontarietà. Se penso a questi due punti e a quelli con il Cesena peccato”. Il nodo critico, in questo periodo di emergenza, è nello scarso ricambio in attacco. “E’ un’emergenza. Non facevo necessariamente riferimento al mercato. Se guardo alle ultime tre partite, i nostri avversari – ricorda Stramaccioni – hanno cambiato attaccanti e io non riesco a dare ricambio alle mie punte. Penso sia questo che ci ha schiacciato nei minuti finali”. Diametralmente opposta la chiave di lettura data dal tecnico del Cagliari, Gianfranco Zola, che ha visto una squadra “in crescita”. Punita non tanto per “il minuto di black-out”, quanto per l’atteggiamento con cui è tornata in campo la sua squadra nella ripresa che poi ha prodotto l’uno-due dell’Udinese. “Ti trovi uno a zero meritatamente, l’avversario è in difficoltà. Se gli permetti di rientrare in partita – ha detto il sardo – una squadra come l’Udinese ti può far male. Siamo tornati in campo pensando di aspettare negli ultimi 20 metri e portare a casa il risultato”. C’è stata però una seconda vita della squadra: “Mi è piaciuta la reazione che ha avuto dopo: ha continuato a giocare con qualità, pur avendo avversario già schierato abbiamo trovato il raddoppio meritato e creato belle situazioni di gioco”. Quanto ai cambi, Zola ha chiarito che “eravamo sotto di un gol, dovevo rischiare qualcosa”.
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