Tavagnacco: per Confesercenti fino a 274 aziende rischiano chiusura

Tavagnacco: per Confesercenti fino a 274 aziende rischiano chiusura

Quali saranno le ripercussioni dell’emergenza Covid-19? Come risponderà nel prossimo futuro il tessuto economico del territorio? Sulla difficile realtà che si trovano a vivere gli imprenditori di commercio, ristorazione e ospitalità Confesercenti Fvg ha elaborato una ricerca (Misure a tutela delle PMI Micro Piccole e Medie Imprese settori commercio turistico alberghiero) che mette bene in evidenza il possibile scenario dei mesi a venire, ma anche quello che è già sotto gli occhi di tutti. Questa mattina, nella sede del Comune di Tavagnacco, alla presenza del sindaco, Moreno Lirutti, dell’assessore alle attività produttive, Giovanni Cucci, dell’asessore ai lavori pubblici e patrimonio, Paolo Morandini e del consigliere Marcello Caravaggi, il direttore di Confesercenti Fvg, Alberto Cicuta, e il vicepresidente, Marco Zoratti, hanno presentato i dati relativi al territorio.

LA RICERCA – Secondo l’analisi dal centro studi di Confesercenti Fvg, con ogni probabilità, delle 498 aziende operanti nei settori commercio e turistico-alberghiero del Comune di Tavagnacco, il 20% (ovvero 100) sono a rischio chiusura o non hanno più riaperto dopo il lockdown. «Se non si interverrà prontamente – si legge nel documento – questo numero tenderà a crescere nei mesi successivi», per la difficoltà delle imprese nel fronteggiare le spese incomprimibili (locazioni, utenze ed eventuali imposte non progressive). Alle prime chiusure si potrebbe aggiungere dunque un ulteriore 25%, portando così il totale a 274, delle quali 155 a rischio sociale: dietro ogni attività c’è una famiglia e ci sono dei dipendenti che si ritroverebbero senza entrate. Ciò avrebbe ricadute negative per tutta la collettività. «Con ogni probabilità – stando alle analisi effettuate – parte di queste attività verranno rilevate a prezzi stracciati e a canoni locativi ridotti. Ciò avrà ovvie ripercussioni sia per la qualità dell’offerta, sia per il rischio concreto, già evidenziato dalle Prefetture, di infiltrazioni della criminalità organizzata».

LE PROPOSTE – Un quadro di questa portata evidenzia come, oggi, la classe politica sia chiamata a fronteggiare, con adeguate misure di sostegno, le imprese che resistono. Detto questo, sono comunque note le difficoltà che quotidianamente gli amministratori locali si trovano ad affrontare. Ma qualcosa deve essere fatto e anche velocemente. Per questa ragione Confesercenti Fvg ha fatto alcune proposte all’Amministrazione di Tavagnacco. Dal raddoppio (o nuova concessione) del plateatico esterno per i pubblici esercizi; allo sconto o cancellazione di Tari, Tosap o Cosap, le ultime due, non solo per i commercianti, ma anche per gli ambulanti. E’ stato anche proposto l’acquisto di totem-distributori di mascherine, guanti e igienizzanti, da installare all’interno degli esercizi pubblici o in prossimità dell’ingresso, a favore di clienti e cittadinanza. Inoltre è stata richiesta la rimozione temporanea (per la sola fase 2) di tutte le Ztl sul territorio comunale, al fine di facilitare la modalità vendita con asporto e ridurre il costo della consegna all’imprenditore e al cliente finale. È stata anche proposta l’attivazione di campagne marketing atte a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza, e i vantaggi, di acquistare nei negozi di vicinato. Allo stesso modo è stata suggerita l’attivazione di portali web con applicazioni (Android e iOS) per promuovere la realtà commerciale cittadina.

«Lo studio – ha riferito Zoratti – è partito con un ambito regionale. L’obiettivo era capire che danni l’emergenza Coronavirus avrebbe potuto provocare al tessuto economico. Abbiamo ipotizzato che il 20-25% delle attività non sarebbe partita subito dopo la prima fase. Questa effettivamente è stata la percentuale. Ora, però, siamo interessati al periodo medio: cercheremo di fare in modo, con una collaborazione con i Comuni, di far sì che le attività che non hanno riaperto ancora possano farlo e che quelle che invece si sono messe in gioco possano continuare a rimanere sul mercato, nel rispetto delle regole dettate da questo periodo. Qui a Tavagnacco – ha concluso – abbiamo impostato un’ipotesi di collaborazione proficua legata a degli eventi che possano aiutare l’economia».

Positivo il commento del primo cittadino: «Ringrazio il presidente Zoratti e Confesercenti per questo incontro che è stato estremamente interessante. Il periodo di crisi e di emergenza sanitaria è in via di superamento, almeno ce lo auguriamo. Comunque stiamo trovando gli strumenti per gestirlo. Il tema sul quale dobbiamo concentrare la nostra attenzione è ora quello economico. Questo studio descrive in maniera molto puntale le difficoltà che hanno adesso gli esercenti e rispetto i quali il nostro Comune ha già assunto diversi provvedimenti e altri ne assumerà, secondo le indicazioni ricevute».

Quella odierna è stata anche l’occasione per parlare dell’area ex Bertoli e delle molte prospettive che il sito potrebbe fornire a tutto l’hinterland udinese. Più in generale i presenti si sono trovati tutti d’accordo nel ritenere che questo momento deve rappresentare un’opportunità per ripensare il futuro e per farlo è necessario guardare non solo al breve periodo, certamente importantissimo, ma ragionare anche secondo una prospettiva temporalmente più lontana.