Valorizzare la sede del Teatro Palamostre quale contenitore culturale, sollecitando le energie e la creatività degli operatori culturali affinché diventi un attrattivo polo teatrale quale laboratorio culturale per la creazione di nuovo pubblico e per l’aggregazione sociale. Un polo capace di offrire sempre più occasioni di approfondimento, formazione ed educazione, sulla cultura teatrale, musicale e coreutica e in generale nell’ambito dello spettacolo dal vivo. Ma non solo, perché nelle intenzioni dell’amministrazione è necessario favorire sempre più l’integrazione e l’aggregazione fra gli operatori culturali teatrali e fra quelli delle altre discipline dello spettacolo, senza interventi dirigistici, ma creando le condizioni perché questo avvenga. Un polo unico che si possa integrare e coordinare con le iniziative delle altre stagioni teatrali cittadine e dei progetti culturali del Comune.
Per questi motivi, su proposta dell’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone, la giunta comunale ha deciso di sperimentare una gestione esternalizzata del Teatro Palamostre individuando, mediante procedura selettiva, un operatore culturale con esperienza nel settore dello spettacolo a cui affidare il teatro di piazzale Diacono di Udine.
“Il Teatro Palamostre è e dovrà continuare a essere la casa degli operatori culturali della città, garantendo quel profilo di spazio aperto e di facile utilizzo che l’ha sempre contraddistinto. Riteniamo che – spiega Pirone –, in questa fase storica di cambiamento e di difficile congiuntura economica, l’amministrazione comunale abbia il dovere di riconsiderare gli strumenti fin qui utilizzati e di individuarne di nuovi per aumentare, in efficacia ed efficienza, il sostegno diretto e indiretto alla pluralità culturale della città. In questo senso – prosegue –, abbiamo deciso di mettere a disposizione della città una risorsa come il Teatro Palamostre affinché possa, da un lato stimolare la creatività degli operatori culturali e la loro capacità di contaminarsi, dall’altro concorrere ad esprimere una progettualità compiuta capace di caratterizzare quel teatro come un laboratorio culturale, di qualità, volto soprattutto a creare nuovo pubblico e a favorire l’aggregazione sociale. Non da ultimo, nella forma di vero e proprio polo culturale, questo modello ci permetterà di realizzare risparmi ed economie di scala a beneficio del territorio. Un gesto di fiducia – chiarisce – verso un sistema culturale che può nel tempo compiere un ulteriore salto di qualità. La nostra intenzione è che vada aperta una fase nuova in città e l’amministrazione comunale, senza pregiudizi, è interessata ad accompagnare i cambiamenti in corso con scelte volte a favorire le realtà locali e a rafforzare la progettualità della città”.
La procedura negoziata per la gestione esternalizzata di durata triennale verrà dunque indetta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, determinata sulla base della valutazione della qualità del progetto di gestione e di comunicazione del Palamostre, nonché sulla base del prezzo consistente nell’aumento percentuale del canone di concessione posto a base di gara, assegnando 80 punti all’area qualità e 20 punti all’area prezzo.
Nell’avviso per la manifestazione d’interesse che sarà pubblicato prossimamente, i concorrenti dovranno possedere requisiti idonei per garantire la gestione della struttura, quali esperienza nell’organizzazione di spettacoli, nonché un’adeguata struttura organizzativa ed economica, nonché una organizzazione interna e una dimensione di risorse economiche e umane adeguate all’impegno che la gestione del teatro richiede. Nello specifico, i concorrenti dovranno essere operatori che abbiano maturato esperienze, negli ultimi tre anni, nell’organizzazione e gestione di stagioni teatrali e organizzazione di spettacoli dal vivo relativi ad altre tipologie e discipline. Più precisamente si richiede di aver organizzato almeno una stagione teatrale all’anno e almeno tre spettacoli relativi da altre discipline nel triennio (musica, danza, cabaret). Inoltre dovranno dimostrare di avere avuto un volume d’affari nell’ultimo triennio pari ad almeno 150 mila euro annui.
A fronte dell’utilizzo del teatro, il concessionario verserà alle casse comunali un canone di 21 mila euro annui e dovrà garantire la valorizzazione del teatro quale polo culturale con una tipologia di gestione e di attività di carattere non commerciale, volta a favorire un utilizzo intenso dello spazio da parte di tutte le associazioni cittadine. Ma non solo, perché il concessionario sarà obbligato a gestire le concessioni temporanee a favore di terzi fruitori sulla base delle tariffe e delle agevolazioni stabilite dal Comune di Udine, circostanza che non consentirà quindi di perseguire entrate maggiori rispetto a quelle realizzate dal Comune stesso.
Mediante l’avviso pubblico, infine, tutti i potenziali interlocutori verranno invitati a manifestare il loro interesse per la gestione del Teatro Palamostre e, successivamente, verrà indetta una procedura negoziata per la scelta del concessionario gestore.