Terna stanzia 5 miliardi per i prossimi 5 anni: c’è anche l’elettrodotto Udine-Redipuglia

La parte del leone la faranno gli investimenti per costruire la rete elettrica del futuro, che dovrà essere potente e al tempo stesso flessibile, efficiente e sicura, ultratecnologica e intelligente. Per raggiungere questo obiettivo Cattaneo ha destinato 4,1 miliardi di euro del Piano 2012-2016; che considerando anche gli 1,2 miliardi realizzati nel 2011, diventano 5,3 miliardi di euro, superando in tal modo i 5 miliardi del vecchio Piano. Proseguirà il forte impulso alla realizzazione di nuove linee elettriche, con 14 progetti prioritari dal nord al sud della penisola, tra cui spiccano i “ponti elettrici” Italia-Montenegro e Italia-Francia che rientrano nella strategia di Terna di fare della rete italiana l’hub elettrico del Mediterraneo. Prioritarie saranno le soluzioni innovative e tecnologiche sviluppate da Terna per rendere sempre più sicura e affidabile la rete elettrica. Terna svilupperà a regime oltre 300 cantieri in tutta Italia, per un valore di 2,9 miliardi di euro.
Nel corso del 2012 partiranno i cantieri di tre opere strategiche: l’elettrodotto a 380 kV Foggia-Benevento, tra Puglia e Campania; l’elettrodotto a 380 kV Trino – Lacchiarella, tra Lombardia e Piemonte; l’elettrodotto a 380 kV Dolo – Camin, tra Venezia e Padova. Proseguiranno, poi, i lavori iniziati nel 2011 del ponte elettrico ‘Sorgente – Rizziconi, tra Sicilia e Calabria per oltre 730 milioni di euro di investimenti si procederà con il piano di ammodernamento e razionalizzazione delle grandi aree metropolitane che coinvolge le città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova per un investimento complessivo di circa un miliardo di euro. Il tutto, nell’ottica di uno sviluppo all’insegna della sostenibilità ambientale e del rispetto dei territori che da sempre connota la spa dell’alta tensione.
Le opere programmate serviranno a “sbottigliare” la rete, ad aumentare l’import dall’estero – il che vuol dire energia meno cara e più pulita – ad accrescere qualità ed efficienza del sistema elettrico. Grazie alla nuova rete anche i costi scenderanno. Solo le sei principali opere realizzate da Terna negli ultimi anni hanno già prodotto 1,4 miliardi di euro di risparmi, ripagando ampiamente l’investimento sostenuto. E con l’ottimizzazione della gestione dei flussi di energia – il cosiddetto “dispacciamento” – i tecnici di Terna hanno fatto risparmiare al sistema altri 2,6 miliardi di euro, per un totale di 4 miliardi di euro di minori costi.
Oltre agli investimenti cosiddetti “classici” (linee e stazioni), fino a 1 miliardo di euro andrà per la realizzazione di 240 MW di batterie (di cui 130 MW già programmati nel 2011), innovativi ed ultra tecnologici sistemi di accumulo necessari per gestire in sicurezza la crescita impetuosa delle fonti intermittenti, che hanno raggiunto a fine 2011 quota 19.000 megawatt di capacità installata (12.000 MW di fotovoltaico, per il 93% connesso alle reti di distribuzione, e 7.000 MW di eolico, per il 70% allacciato sull’alta tensione), di fatto triplicando la potenza registrata solo due anni fa. Parte del miliardo di euro per le batterie sarà destinato allo “Storage Lab”, un progetto nato per promuovere attività di R&D nel settore finalizzate a identificare e sviluppare le migliori soluzioni tecnologiche.
Accelera in tal modo, anche grazie ad un contesto legislativo e regolatorio che nel corso del 2011 si è andato definendo, l’impegno di Terna per favorire il pieno utilizzo delle rinnovabili senza compromettere la sicurezza del sistema. Già nel 2011 – quando ancora la crescita delle fonti intermittenti non era esplosa ai livelli che poi si sarebbero raggiunti – Terna aveva messo a fuoco la necessità di adottare nuovi strumenti per rendere più flessibile la gestione della rete, prevedendo, in attuazione di ben due leggi dello Stato (D.Lgs n.28 del 3 marzo 2011 e D.Lgs n. 93 del 1 giugno 2011) l’installazione di 130 MW di sistemi di accumulo a batterie in corrispondenza dei punti critici della produzione nelle aree del Sud Italia (Foggia, Benevento, Avellino, Salerno). Un primo step che consentirà di apportare anche benefici economici per cittadini e imprese con un risparmio di circa 60 milioni di euro l’anno a fronte di un costo pari a circa la metà, avendo quindi un rapporto costi/benefici di 1 a 2.
Per avere un’idea dei vantaggi che le batterie possono produrre in termini di maggiore efficienza,  basti pensare che solo nel 2010 gli impianti eolici non hanno potuto produrre ed immettere in rete energia per circa 500 milioni di kWh, energia che è stata comunque pagata ai produttori e i cui costi sono finiti in bolletta. Si stima che la realizzazione di 130 MW di batterie attenuerà tale fenomeno (ovvero evitare la mancata produzione degli impianti a fonte intermittente) per circa 230 milioni di kWh l’anno grazie alla possibilità di accumulare energia nelle ore in cui si concentra la  massima produzione da fonte rinnovabile non programmabile e rilasciarla successivamente quando tale produzione cala e la rete si scarica. Inoltre, 130 MW di batterie possono fornire riserva per circa 410 milioni di kWh all’anno, grazie alla possibilità di accumulare energia nelle ore di massima produzione. Tutto questo a vantaggio dei costi e della sicurezza di sistema, nonché della minore emissione di CO2.
D’altra parte, anche a livello internazionale si sta consolidando l’utilizzo delle batterie, commercializzate nel mondo da oltre 10 anni, e 500 MW già installati principalmente in paesi quali Giappone e Stati Uniti. Con una domanda in forte crescita e con la tecnologia in rapida evoluzione, le dinamiche di mercato faranno scendere i costi delle batterie rendendo la realizzazione di tali sistemi sempre più vantaggiosa.
Da ultimo, i sistemi di accumulo possono rappresentare un’opportunità per l’industria Italiana di acquisire competenze ed esperienza in questo settore, sviluppando per primi l’integrazione su larga scala di tali tecnologie con la gestione del sistema elettrico e le tecnologie smart grid, competenza che può successivamente essere messa a disposizione di altri paesi che già hanno o avranno a breve gli stessi problemi legati alla rapida crescita delle rinnovabili, quali la Germania.

PrincipaliOpere_2012-2016

La parte del leone la faranno gli investimenti per costruire la rete elettrica del futuro, che dovrà essere potente e al tempo stesso flessibile, efficiente e sicura, ultratecnologica e intelligente. Per raggiungere questo obiettivo Cattaneo ha destinato 4,1 miliardi di euro del Piano 2012-2016; che considerando anche gli 1,2 miliardi realizzati nel 2011, diventano 5,3 miliardi di euro, superando in tal modo i 5 miliardi del vecchio Piano. Proseguirà il forte impulso alla realizzazione di nuove linee elettriche, con 14 progetti prioritari dal nord al sud della penisola, tra cui spiccano i “ponti elettrici” Italia-Montenegro e Italia-Francia che rientrano nella strategia di Terna di fare della rete italiana l’hub elettrico del Mediterraneo. Prioritarie saranno le soluzioni innovative e tecnologiche sviluppate da Terna per rendere sempre più sicura e affidabile la rete elettrica. Terna svilupperà a regime oltre 300 cantieri in tutta Italia, per un valore di 2,9 miliardi di euro.

Nel corso del 2012 partiranno i cantieri di tre opere strategiche: l’elettrodotto a 380 kV Foggia-Benevento, tra Puglia e Campania; l’elettrodotto a 380 kV Trino – Lacchiarella, tra Lombardia e Piemonte; l’elettrodotto a 380 kV Dolo – Camin, tra Venezia e Padova. Proseguiranno, poi, i lavori iniziati nel 2011 del ponte elettrico ‘Sorgente – Rizziconi, tra Sicilia e Calabria per oltre 730 milioni di euro di investimenti si procederà con il piano di ammodernamento e razionalizzazione delle grandi aree metropolitane che coinvolge le città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova per un investimento complessivo di circa un miliardo di euro. Il tutto, nell’ottica di uno sviluppo all’insegna della sostenibilità ambientale e del rispetto dei territori che da sempre connota la spa dell’alta tensione.

Le opere programmate serviranno a “sbottigliare” la rete, ad aumentare l’import dall’estero – il che vuol dire energia meno cara e più pulita – ad accrescere qualità ed efficienza del sistema elettrico. Grazie alla nuova rete anche i costi scenderanno. Solo le sei principali opere realizzate da Terna negli ultimi anni hanno già prodotto 1,4 miliardi di euro di risparmi, ripagando ampiamente l’investimento sostenuto. E con l’ottimizzazione della gestione dei flussi di energia – il cosiddetto “dispacciamento” – i tecnici di Terna hanno fatto risparmiare al sistema altri 2,6 miliardi di euro, per un totale di 4 miliardi di euro di minori costi.

Oltre agli investimenti cosiddetti “classici” (linee e stazioni), fino a 1 miliardo di euro andrà per la realizzazione di 240 MW di batterie (di cui 130 MW già programmati nel 2011), innovativi ed ultra tecnologici sistemi di accumulo necessari per gestire in sicurezza la crescita impetuosa delle fonti intermittenti, che hanno raggiunto a fine 2011 quota 19.000 megawatt di capacità installata (12.000 MW di fotovoltaico, per il 93% connesso alle reti di distribuzione, e 7.000 MW di eolico, per il 70% allacciato sull’alta tensione), di fatto triplicando la potenza registrata solo due anni fa. Parte del miliardo di euro per le batterie sarà destinato allo “Storage Lab”, un progetto nato per promuovere attività di R&D nel settore finalizzate a identificare e sviluppare le migliori soluzioni tecnologiche.

Accelera in tal modo, anche grazie ad un contesto legislativo e regolatorio che nel corso del 2011 si è andato definendo, l’impegno di Terna per favorire il pieno utilizzo delle rinnovabili senza compromettere la sicurezza del sistema. Già nel 2011 – quando ancora la crescita delle fonti intermittenti non era esplosa ai livelli che poi si sarebbero raggiunti – Terna aveva messo a fuoco la necessità di adottare nuovi strumenti per rendere più flessibile la gestione della rete, prevedendo, in attuazione di ben due leggi dello Stato (D.Lgs n.28 del 3 marzo 2011 e D.Lgs n. 93 del 1 giugno 2011) l’installazione di 130 MW di sistemi di accumulo a batterie in corrispondenza dei punti critici della produzione nelle aree del Sud Italia (Foggia, Benevento, Avellino, Salerno). Un primo step che consentirà di apportare anche benefici economici per cittadini e imprese con un risparmio di circa 60 milioni di euro l’anno a fronte di un costo pari a circa la metà, avendo quindi un rapporto costi/benefici di 1 a 2.

Per avere un’idea dei vantaggi che le batterie possono produrre in termini di maggiore efficienza,  basti pensare che solo nel 2010 gli impianti eolici non hanno potuto produrre ed immettere in rete energia per circa 500 milioni di kWh, energia che è stata comunque pagata ai produttori e i cui costi sono finiti in bolletta. Si stima che la realizzazione di 130 MW di batterie attenuerà tale fenomeno (ovvero evitare la mancata produzione degli impianti a fonte intermittente) per circa 230 milioni di kWh l’anno grazie alla possibilità di accumulare energia nelle ore in cui si concentra la  massima produzione da fonte rinnovabile non programmabile e rilasciarla successivamente quando tale produzione cala e la rete si scarica. Inoltre, 130 MW di batterie possono fornire riserva per circa 410 milioni di kWh all’anno, grazie alla possibilità di accumulare energia nelle ore di massima produzione. Tutto questo a vantaggio dei costi e della sicurezza di sistema, nonché della minore emissione di CO2.

D’altra parte, anche a livello internazionale si sta consolidando l’utilizzo delle batterie, commercializzate nel mondo da oltre 10 anni, e 500 MW già installati principalmente in paesi quali Giappone e Stati Uniti. Con una domanda in forte crescita e con la tecnologia in rapida evoluzione, le dinamiche di mercato faranno scendere i costi delle batterie rendendo la realizzazione di tali sistemi sempre più vantaggiosa.

Da ultimo, i sistemi di accumulo possono rappresentare un’opportunità per l’industria Italiana di acquisire competenze ed esperienza in questo settore, sviluppando per primi l’integrazione su larga scala di tali tecnologie con la gestione del sistema elettrico e le tecnologie smart grid, competenza che può successivamente essere messa a disposizione di altri paesi che già hanno o avranno a breve gli stessi problemi legati alla rapida crescita delle rinnovabili, quali la Germania.