Era una tranquilla sera di maggio. Caldo, molto caldo raccontano; come fosse estate. Poi all’improvviso il boato e il pavimento che si muove sotto i piedi. 50 lunghissimi secondi che sono rimasti indelebili nelle menti di quanti erano lì e son riusciti a scappare o a mettersi al sicuro. Mille i morti della terra friulana ferita dall’Orcolat, il terremoto.
Un eccezionale documento di quella sera permette di rivivere il dramma e il terrore del boato del terremoto.