Udine, 29 mar – “Oltre cento eventi, da maggio a settembre, per declinare il Modello Friuli di ricostruzione e rinascita dalla macerie del sisma nell’attualità e interpretarlo nel futuro, investendo sulla formazione e sulla prevenzione”. È questo il senso, ricordato oggi a Udine dalla presidente della Regione Debora Serracchiani degli appuntamenti che l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia nel suo complesso ha promosso, finanziato o cofinanziato di concerto in primis con l’Associazione dei Comuni terremotati e sindaci della Ricostruzione del Friuli per commemorare a 40 anni di distanza – all’insegna di ricordo, identità e rinascita – il terremoto che sconvolse gran parte del Friuli la sera del 6 maggio 1976 per poi riprendere, drammaticamente, nel successivo mese di settembre.
“Un Modello Friuli – ha voluto sottolineare la presidente Serracchiani, assieme al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e al presidente dell’Associazione Fabio Di Bernardo – interpretato come modello di autonomia virtuosa, di buona amministrazione, di esercizio degli strumenti di autonomia al servizio della nostra comunità, offrendolo in particolare a quelle generazioni che del terremoto del 1976 poco conoscono, ricordando loro l’essenza valoriale ed etica proprio di quel modello”.
Grazie al contributo e al lavoro dei sindaci della Ricostruzione e degli Enti locali che subirono i maggiori danni dalle onde sismiche del 1976 (“un lavoro stretto e coordinato”, è stato indicato) il programma di 103 eventi messo a punto della Regione, con in primo piano il Consiglio regionale, la Protezione civile, le direzioni regionali della Cultura e delle Infrastrutture, ma anche con la collaborazione (tra i tanti) dei Vigili del Fuoco, della Diocesi di Udine, dell’Ateneo friulano, può ritenersi “importante, corposo e serio”, come ha evidenziato Di Bernardo.
Il tutto grazie all’intervento finanziario della Regione per complessivi 600.000,00 euro, di cui una parte, ha evidenziato Serracchiani, dovrebbe giungere anche dal Governo nazionale.
Momento fondamentale delle commemorazioni proprio il 6 maggio prossimo, come è stato oggi ribadito, allorché giungerà in regione il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella (secondo un programma che il Quirinale dovrà definire), mentre tutte le altre iniziative animeranno l’intera area terremotata e non solo, in un arco di circa nove mesi nel corso dei quali si legheranno il ricordo e la memoria, la prevenzione, l’organizzazione dell’emergenza, la preparazione e la prevenzione, l’accoglimento e la solidarietà.
Se, come ha dichiarato il presidente Iacop, la ricostruzione del Friuli “fu soprattutto una forte dimostrazione di autonomia e dell’autonomia della competenza primaria della Regione Friuli Venezia Giulia, oltreché delle competenze affidate al territorio dal Governo centrale, in una sorta di affermazione del federalismo ante litteram“, il Consiglio regionale ha deciso di centrare le sue attività soprattutto sul recupero della ponderosa attività legislativa, che ebbe inizio con le prime norme urgenti prodotte dall’Aula già l’8 maggio 1976.
Tra i tanti eventi ricordati da Serracchiani, in particolare (in chiave di prevenzione e formazione) l’avvio a Portis Vecchio di Venzone della Scuola internazionale di formazione in materia di gestione della risposta in emergenza, con il coinvolgimento dell’Università di Udine e del Corpo dei Vigili del Fuoco, nonché (tra il 12 e il 18 settembre) una settimana di esercitazioni testando il sistema integrato di risposta in emergenza sismica, con la partecipazione di Veneto, Trento, Bolzano, Austria, Slovenia e Croazia.
Numerosi poi gli appuntamenti espositivi storico-culturali (tra gli altri, il concerto dell’Orchestra accademica di Berlino a Gemona il 7 maggio e la mostra Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli), accanto alla realizzazione di una nuova Sala multimediale al Museo Tiere Motus di Venzone, un percorso di rivisitazione dinamica del terremoto all’ex Cinema Odeon di Udine e il completamento/valorizzazione del Castello di Colloredo di Monte Albano, che sarà ultimato definitivamente nel 2018.
Infine, il 3 maggio prossimo, a Roma, alla Camera dei Deputati, sarà presentato alla presidente Laura Boldrini il videodocumentario Resuri, realizzato dalle Produzioni televisive dell’Agenzia di stampa della Regione con la collaborazione della Rai.
ARC/RM/ppd
Powered by WPeMatico