Tarcento, 19 mar – La capacità di ripresa del Friuli Venezia Giulia, dopo la pandemia, è stata superiore alle aspettative con importanti incrementi del Pil, dell’occupazione e dell’export. Questo risultato è il frutto dell’impegno di una comunità, formata da imprese, lavoratori, volontariato, istituzioni, che ha lavorato insieme per superare le difficoltà. I dati positivi irrobustiscono la regione nell’affrontare le conseguenze delle crisi internazionali che condizionano l’economia globale e, inevitabilmente, anche il sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia.
E’ la sintesi di uno dei concetti espressi dal Governatore del Friuli Venezia Giulia a Tarcento, nel teatro Margherita, in occasione della tradizionale cerimonia della festa di San Giuseppe artigiano, l’importante appuntamento per l’artigianato della provincia di Udine e per i suoi protagonisti che dopo 3 anni è ritornato in presenza.
All’evento hanno partecipato anche gli assessori alle Attività produttive e Turismo e alle Finanze che, come il governatore, hanno consegnato alcune delle benemerenze che Confartigianato-Imprese Udine ha riconosciuto a 48 imprenditori associati per un totale di 31 aziende, scelti nel 2020 ma che non avevano ricevuto il premio a causa delle restrizioni legate all’emergenza pandemica.
Nel ringraziare per la collaborazione offerta in questi anni dal comparto dell’artigianato, il Governatore ha auspicato la prosecuzione della forte alleanza fra istituzioni e mondo produttivo, capace di garantire un futuro di sviluppo al territorio. La ricorrenza odierna, secondo il capo dell’Esecutivo, ne testimonia il senso e il grande patto che deve continuare ad esserci all’interno della comunità.
Un passaggio dell’intervento ha riguardato il comparto dell’artigianato che segna un aumento di fatturato nell’ex provincia di Udine nel 2022 del +7,3% e del +12,5% nell’export. Numeri che sembravano impossibili da raggiungere e che sono il risultato di una reazione complessiva del sistema economico sostenuto anche dalle misure e dalle risorse messe in campo dall’Amministrazione regionale che, solo per il tessuto imprenditoriale, ha stanziato in cinque anni più di 2 miliardi di euro.
Il Governatore si è poi soffermato sulle principali sfide che ci attendono, in primis quella riguardante la carenza di lavoratori specializzati sulla quale ha informato di aver già chiesto al Governo centrale un confronto per evitare di rischiare di perdere delle opportunità di crescita che insistono sul territorio. Sul punto il capo dell’Esecutivo ha evidenziato l’importanza della formazione e l’implementazione dell’esperienza degli Its per coniugare maggiormente domanda e offerta.
Una seconda sfida è insita nel mutamento della globalizzazione, oggi diversa da quella del passato. E’ necessario prendere atto di questi cambiamenti per strutturare il modello di crescita proteggendo il nostro sistema produttivo per non permettere a Paesi terzi di bloccare intere filiere produttive della regione. In quest’ottica, i grandi investimenti non devono essere più guidati solo dal mercato ma dalla sicurezza politica di dove quell’investimento avviene. Da qui, secondo il Governatore, è necessario guardare all’attività di reshoring (rilocalizazione) e nearshoring (rilocalizzazione in un Paese vicino a quello di origine) ovvero l’avvicinamento e l’accorciamento delle filiere produttive soprattutto nei settore strategici per la vita economica del Paese.
Infine il tema dell’energia, sul quale la Regione ha già stanziato 55 milioni di euro attraverso un bando dedicato per favorire la transizione energetica che sta ricevendo un ottimo riscontro da parte del tessuto economico. Il Governatore ha rimarcato anche la necessità di differenziare le fonti di approvvigionamento, ricordando anche il progetto transnazionale “Valle dell’Idrogeno del Nord Adriatico”, che vede protagoniste la Regione Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. ARC/LP/al
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