“Il riconoscimento di Città alpina dell’Anno 2017 assegnata a Tolmezzo è un’opportunità per tutto il territorio, che va sfruttata e che ci offre la possibilità di iniziare un percorso che può proseguire anche dopo il 2017 sul quale immaginare una serie di vocazioni per il nostro territorio”.
Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, durante l’incontro, nella sede della Comunità montana della Carnia a Tolmezzo, presente anche l’assessore regionale all’Infrastrutture Mariagrazia Santoro, volto ad illustrare il significato del riconoscimento, le opportunità connesse e le forme di coinvolgimento.
Serracchiani ha inquadrato il contesto sul quale si inserisce il prestigioso titolo ottenuto, che vede alcune iniziative europee di grande interesse: dalla costituzione della Fondazione Dolomiti Unesco, strumento di valorizzazione territoriale, alla quarta macro strategia Ue dedicata all’area alpina, fino alla strategia delle Aree interne, conclusa da poche settimane, che ha come finalità sanità, mobilità-viabilità e istruzione.
“In questo ambito si muovono risorse, idee, progetti che vanno coordinati: dobbiamo capire dove vogliamo andare per non perdere la direzione e la vocazione del territorio”, ha specificato.
L’indirizzo della Regione per arrivare preparati alla presentazione del programma, previsto a novembre, è quello di costituire un comitato per raccogliere tutti i contributi (entro il 30 settembre) delle parti sociali, delle categorie economiche dell’Università, dell’associazionismo.
“Un comitato che individui i progetti più compatibili con un’iniziativa che si muove attorno al tema popolazione e cultura e che dovrà coinvolgere tutti i portatori di interesse”, ha osservato Serracchiani. Popolazione e cultura sono, infatti, i due punti di forza che hanno portato al riconoscimento e su cui l’amministrazione farà leva nel 2017 per tradurre in azioni concrete gli obiettivi strategici della Convenzione delle Alpi.
A spiegare nel dettaglio il significato del titolo assegnato da una giuria internazionale, è stato il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, che ha evidenziato come rappresenti un’importante opportunità di valorizzazione per la città e per la montagna carnica. È la prima volta che il riconoscimento viene attribuito a un Comune del Friuli Venezia Giulia e per tale motivo anche la Regione intende farsi carico, assieme alla città di Tolmezzo, della progettazione del percorso di eventi che celebreranno il titolo nel 2017 e collocheranno questa parte delle nostre montagne al centro delle Alpi.
“E’ importante – anche secondo il primo cittadino – coinvolgere tutti i portatori di interesse del territorio per condividere quale sarà il percorso che ci porterà ad essere Citta alpina nel 2017”.
“La nostra candidatura – ha proseguito – è nata proprio dalla volontà di ridare orgoglio alla nostra gente e alla nostra terra, per affermare che nessun luogo è periferia. Abbiamo l’opportunità di dimostrare che una politica per le Alpi si può fare assieme e in modo condiviso”.
Il titolo è un riconoscimento annuale che viene attribuito alla città che si distingue per particolare impegno nell’attuazione della Convenzione delle Alpi. Brollo ha così illustrato gli impegni e i doveri insiti nel riconoscimento, che consistono nel rafforzare la coscienza alpina, la consapevolezza di appartenere al mondo alpino, il coinvolgimento della popolazione e la capacità di configurare uno sviluppo sostenibile, con possibili positive ricadute in termini di visibilità internazionale non solo per Tolmezzo ma per tutta la Carnia, oltre che i legami con altre città alpine per sviluppare progetti comuni europei.
Fra le ipotesi di iniziative da attuare nel 2017, sono stati ricordati i settori: cibo e territorio, con il Filo dei Sapori, interessando i produttori agroalimentari; ambiente e territorio, con i progetti Golena Blu, Orti urbani (coinvolgendo gli anziani) e “Adotta un sentiero”; il progetto “Citta clima guida e valorizzazione del trekking urbano alle vette”, ma anche con la Settimana alpina che vuole portare le scuola a fare lezione nei rifugi; e, ancora, sport e turismo con il tema dello sviluppo del ciclismo, del trekking Tolmezzo-Coglians e con i voli in deltaplano dalla cima dello Zoncolan a Lignano Sabbiadoro, per coniugare montagna e mare. A questi contributi si aggiunge l’ambito della cultura, attraverso convegni e manifestazioni sui temi del decremento demografico e delle strategie di ripopolamento.