Attesa alle stelle a meno di una settimana dall’invasione musicale nell’area dell’ex Dogana (i concerti prenderanno il via giovedì 5 settembre con “Veneto Attack”, la serata dedicata alla scena musicale veneta).
La città dell’Home Festival sta muovendo i suoi primi passi: il main stage è già montato, gli organizzatori stanno disseminando la zona di strutture per attrezzare un’area enorme, che sarà abitata per quattro giorni dal popolo dell’Hf. Di fatto, a Treviso sta per nascere un nuovo paese, dove decine di migliaia di persone troveranno tutto quello che vorrebbero avere nel loro mondo ideale: musica, divertimento, cibo, solidarietà e soprattutto cultura.
Perché la musica è il piatto principale della rassegna (Francesco De Gregori, Marta sui Tubi, Ministri, Motel Connection, Asian Dub Foundation, Africa Unite, Salmo, Statuto, Casinò Royale e tantissimi altri ancora), ma all’Home Festival anche la cultura è di casa e la notizia dell’ultima ora che accresce ulteriormente l’attesa è proprio di natura culturale.
Evento di punta e cuore simbolico delle proposte del Festival sarà la straordinaria presenza sabato 7 settembre della star internazionale dell’arte contemporanea Michelangelo Pistoletto, insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia nel 2003 e attualmente in mostra personale al Louvre di Parigi (fino al 2 settembre), uno dei grandi protagonisti del movimento dell’Arte Povera e promotore del Rebirth-day, un evento mondiale che dal 2012 esprime la ricerca di una trasformazione responsabile della società attraverso l’arte e l’interazione tra le persone.
Il Rebirth-day ha già portato nelle strade e nelle piazze di tutto il mondo persone unite dalla voglia di rappresentare – attraverso musica, performance, immagini – un’opera di cambiamento globale.
L’Home Festival sarà parte integrante di questo progetto, in collaborazione con Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e RAM radioartemobile, ospitando il simbolo del Rebirth-day – una combinazione tra il segno matematico dell’infinito e la relazione natura/artificio – e un video sul tema del cambiamento, che così annuncia la sua opera: “Un passaggio evolutivo nel quale l’intelligenza umana trovi i modi per convivere con l’intelligenza della natura”.
Esordisce poi il Play Van Tour, un progetto itinerante pensato dal Vinile, storico locale di Rosà, nel Vicentino, assieme allo studio I-Want Studios di registrazione e al magazine Sound and Vision. Uno spazio che sarà dislocato all’ingresso e che fungerà da aggregatore per incontri tra musicisti, artisti, scrittori, organizzatori di eventi, amministratore e il variegato pubblico del festival.
Disegnata inoltre un’area per lo svolgimento di summit e convegni informali, a partire dall’atteso E la musica può fare, incontro tra alcuni dei più grandi event manager europei sulla cultura e il potenziale aggregante e valorizzante degli eventi musicali: Giulio D’Angelo, il referente italiano dello Sziget, uno dei festival che conta più presenze in assoluto al mondo, Ettore Folliero, il referente italiano del Balaton Sound, Attilio Perissinotti di Bpm concerti, storico organizzatore del Beach Bum Festival, e Amedeo Lombardi, la mente dell’Hf.
Ma anche la narrativa, da chi la scrive a chi la legge, sarà la protagonista del Play Tour Van. Sabato 7 settembre si comincia alle 18.00 con la presentazione di In territorio nemico, frutto del progetto Scrittura Industriale Collettiva: un romanzo a 230 mani ambientato negli anni dell’occupazione tedesca in Italia, edito da Minimum Fax. Si prosegue alle 19 con Good girls go to heaven, bad girls go to…Home Festival!, incontro con Massimo Carlotto e Matteo Strukul, due tra gli autori noir più letti ed amati, per parlare delle cattive ragazze dei loro libri: vendicatrici, ribelli, indipendenti, donne che comunicano modelli non convenzionali e che il Festival vuole recepire.
E, ancora, domenica 8 settembre giornata dedicata a chi impara a scrivere, a chi legge senza annoiarsi, a chi ama il fumetto: 20lines, progetto di scrittura che ospita storie e racconti di 20 righe in 20 righe; Finzioni, progetto di lettura creativa che gode di un importante seguito tra la comunità dei lettori; Treviso Comic Book Festival, che si prepara alla sua decima edizione con un programma di grande respiro internazionale insieme a proposte di qualità dell’illustrazione italiana. Supporto culturale di questa proposta sarà la Libreria Costeniero di Castelfranco, che gestirà un bookshop nell’area dedicata agli eventi culturali, al cui interno sarà ospite Lahar Magazine, un luogo di idee “determinato a non limitare la propria esplosione mentale ma a darle lo spazio che merita”. Saranno 4 giorni in cui la musica sarà sulla scena anche attraverso le biografie di chi ci lavora e di chi la narra con la fotografia (Ricky Bizzarro e la scena dialettale veneta giovedì 5 settembre alle 19.30, Davide Carrer il giorno dopo) e con le incursioni creative di Musicologi sulla storia del rock.