Trieste: muore dopo uno sparo in una battuta di caccia – la denuncia degli animalisti

Trieste: muore dopo uno sparo in una battuta di caccia – la denuncia degli animalisti

Aveva 60 anni la vittima di un incidente di caccia occorso ieri, 21 novembre 2024, a Basovizza. L’intervento chirurgico effettuato nelle ore a seguire non ha sortito gli effetti sperati e la donna, colpita, secondo quanto riporta la stampa triestina, alle gambe e al basso ventre, è deceduta

la denuncia del partito animalista
riceviamo e pubblichiamo

Siamo purtroppo costretti a denunciare un altro tragico episodio legato alla caccia, che ha strappato la vita a una donna di sessant’anni. La vittima, residente a Trieste, è morta dopo un intervento chirurgico d’urgenza all’ospedale di Cattinara, a seguito di un colpo di fucile che l’ha raggiunta nelle gambe e in varie parti del corpo durante una battuta di caccia a Basovizza.

Il Partito Animalista del FVG esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia per questa tragedia incomprensibile.

La caccia, un’attività pericolosa e crudele, continua a mietere vittime innocenti – siano esse esseri umani o animali. Nonostante le solite giustificazioni sulla natura “accidentale” di tali eventi, ribadite anche dal vicepresidente di Federcaccia, è assolutamente inaccettabile che, nel 2024, si debba ancora discutere sulla sicurezza di una pratica che quotidianamente mette in pericolo la vita di chiunque entri in contatto con essa, che sia un cacciatore o un cittadino che si trova per caso nella natura.

L’incidente odierno non è che l’ennesimo drammatico avvertimento delle conseguenze letali di una tradizione che non ha più alcuna giustificazione in una società civile. I nostri boschi, i nostri monti, le nostre terre non sono un campo di battaglia, eppure ogni anno siamo costretti a fare i conti con incidenti che coinvolgono non solo gli animali uccisi per puro divertimento, ma anche persone innocenti, vittime di errori, negligenze e comportamenti irresponsabili.

La caccia è una pratica obsoleta, pericolosa e anacronistica. I danni causati dalla dispersione dei pallini e il rischio costante di ferire chi si trova nelle vicinanze sono realtà che non possono più essere ignorate. Oggi piangiamo una vittima in più, ma domani potrebbe toccare a chiunque. È ora che la politica e le istituzioni si assumano finalmente la responsabilità di fermare questa strage, riformando in modo radicale le leggi sulla caccia e mettendo fine a questa barbarie.

Inoltre, è fondamentale che venga presa in considerazione l’età dei cacciatori. Dopo una certa età, la capacità di maneggiare un’arma dovrebbe essere messa in discussione, in quanto le condizioni fisiche e mentali potrebbero compromettere la sicurezza durante le battute di caccia. Non possiamo permetterci che l’incapacità di gestire correttamente un’arma metta a rischio la vita di innocenti.

Chiediamo con forza che venga avviata una riflessione seria su come proteggere le persone, l’ambiente e gli animali da una pratica che, con il passare degli anni, ha solo dimostrato la sua pericolosità e inutilità. È tempo di un cambiamento deciso. È tempo di dire basta alla cacci