Il Comune di Trieste ha fatto un bilancio a un anno dall’entrata in vigore del “Regolamento Movida”: 46 violazioni accertate (45 elevate dalla Polizia Locale e una dalla Polizia di Stato; di queste 42 riguardano l’art. 6 sulle diffusioni sonore udibili all’esterno dell’ attività in orario non consentito; due l’art. 3, sulla mancata esposizione del cartello dell’orario di apertura dell’attività; una l’art. 5, pubblicizzazione dell’offerta speciale relativa alla somministrazione di alcolici dopo le ore 22. Le sanzioni sono il frutto di 469 controlli effettuati a fronte di 693 richieste d’intervento; i controlli non hanno riguardato solo le infrazioni al “Regolamento Movida”, ma più in generale disturbi provenienti da attività commerciali e similari, e hanno prodotto oltre cento verbali. “Un anno è un periodo troppo breve per poter dire se l’introduzione di questo regolamento ha funzionato – ha commentato Fabiana Martini, vicesindaco con delega alla Sicurezza – perché ciò che conta, e che rende il provvedimento veramente efficace, è creare cultura e per questo ci vuole tempo. Come ad esempio è avvenuto con l’introduzione del divieto di fumo nei locali o dell’obbligo delle cinture di sicurezza. Occorre pazienza e sono consapevole che i nostri concittadini che abitano nelle zone più sensibili ne hanno avuta già tanta”. La Martini si è impegnata “a non abbassare la guardia e a rivedere, con gli uffici, gli aspetti più deboli del Regolamento.
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