Budoia (Pn), 24 set – “I cittadini di un territorio devono
essere i primi sostenitori e divulgatori delle potenzialità
turistiche delle zone in cui vivono. Senza questo fondamentale
apporto diventa difficile far decollare qualsiasi progetto di
promozione turistica”.
Ne è convinta l’assessore regionale alle Infrastrutture,
Mariagrazia Santoro, che oggi ha partecipato, anche in veste di
presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, alla giornata
conclusiva del Biophotofestival svoltosi a Budoia. All’incontro
erano presenti anche il sindaco Roberto De Marchi,
l’organizzatore dell’evento Daniele Marson, il direttore generale
di PromoturismoFvg Marco Tullio Petrangelo e il presidente del
Gal Montagna leader Gino Martinuzzo.
Nell’ambito dell’incontro dal titolo “Comunità e turismo, un
patto per la salvaguardia e valorizzazione di un paesaggio”,
Santoro ha voluto sottolineare l’importanza di alcuni elementi
non replicabili presenti in un territorio quale elemento per
attrarre i visitatori. Nel fare un esempio ha ricordato che
“nell’area delle Dolomiti Unesco – ha detto l’assessore regionale
– il Campanile della val Montanaia rappresenta il simbolo della
tradizione alpinistica che si è sviluppata in questa zona della
nostra regione. Quest’area naturalistica del Friuli Venezia
Giulia ha contribuito in modo determinante a far si che le
Dolomiti entrassero a far parte del patrimonio Unesco”. Per
l’assessore Santoro diventa quindi importante, attraverso il
coinvolgimento e la riscoperta dell’orgoglio di appartenere a
questa area del Friuli Venezia Giulia, dare il giusto valore ad
un territorio ricco di storia e di bellezze naturalistiche di
inestimabile valore. “La Regione – ha aggiunto – può dare una
spinta per sostenere l’aspetto promozionale: ma ogni progetto
deve essere condiviso proprio con chi quei territori li vive,
altrimenti – se calati dall’alto – rischiano di non avere
successo”.
Il direttore generale di TurismoFvg Marco Tullio Petrangelo ha
illustrato alcuni dati relativi agli arrivi e presenze nell’area
della pedemontana pordenonese evidenziando come il trend
turistico in questa zona sia in leggera crescita. Quindi ha messo
in luce alcuni punti di forza dell’area, tra cui il percorso
cicloturistico che passa proprio per Budoia nonché l’imminente
attivazione della Sacile Gemona, entrambe appartenenti al settore
del turismo slow ed ecocompatibile molto richiesto dal mercato.
Infine, il presidente del Gal Montagna leader Gino Martinuzzo si
è soffermato su uno dei prossimi progetti che l’associazione sta
completando in collaborazione con la Regione Fvg e Veneto. Si
tratta del percorso “Il camino di S. Cristoforo” che collegherà
tutte le pievi presenti tra il Veneto orientale e l’alto Friuli.
Lungo il tracciato, che si snoda su viabilità esistente per 450
chilometri, vengono collegate tra di loro 313 chiese e pievi di
origine medievale e rinascimentale, di cui 107 nel solo
pordenonese. Il progetto, che si avvarrà anche della linea
ferroviaria Sacile Gemona quali punti di partenza per il
visitatore, dovrebbe decollare a partire dal 2018.
ARC/AL
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