La Procura della Repubblica di Trieste ha chiesto il rinvio a giudizio di una coppia di anziani coniugi di Trieste, accusati di aver portato in Italia due gemelli fatti nascere in Ucraina da una giovane che avrebbe “affittato” il proprio utero. La coppia – riferisce oggi il quotidiano ‘Il Piccolo’ – comparirà il 17 gennaio prossimo davanti al Gip con l’imputazione di alterazione di stato civile, che prevede pene dai 5 ai 15 anni di reclusione. L’indagine è scaturita dalla segnalazione dell’Ufficio anagrafe del Comune di Trieste, che ha ritenuto improbabile che la donna, di 67 anni, avesse potuto partorire due gemelli. La legge ucraina ammetterebbe invece la cosiddetta “maternità surrogata” e i documenti emessi dal Paese baltico sarebbero quindi del tutto regolari.
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