No all’accattonaggio molesto e organizzato in particolare all’ingresso o nelle adiacenze di strutture sanitarie, luoghi di culto, aree cimiteriali, ma anche agli incroci stradali, dove l’elemosina può creare problemi di intralcio alla circolazione stradale o di sicurezza sia ai cittadini, sia a chi esercita l’accattonaggio stesso. È questo, in sintesi, il contenuto della bozza di ordinanza anti accattonaggio molesto predisposta dagli uffici comunali e ora al vaglio della maggioranza di palazzo D’Aronco.
“Ovviamente l’obiettivo non è quello di penalizzare le persone che versano in una situazione di disagio economico, alle quali il Comune già garantisce misure di aiuto che vanno dal finanziamento della mensa sociale ai contributi economici e ai servizi del welfare – spiega il sindaco di Udine Furio Honsell –. È inoltre ben noto che chiedere l’elemosina non costituisce reato, ma se la questua diventa molesta e organizzata o viene esercitata con modalità che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini o di chi la esercita, è opportuno intervenire. Si tratta cioè di contrastare le situazioni in cui questo fenomeno degenera in molestie mettendo a rischio la sicurezza urbana e l’incolumità pubblica, ad esempio quando viene intralciata la circolazione agli incroci o nei luoghi pedonali caratterizzati da forte passaggio. In ogni caso firmerò l’ordinanza solo dopo aver condiviso la bozza con il resto della maggioranza e aver acquisito il parere dell’ufficio legale del Comune”.
La bozza di provvedimento, che dopo la firma del sindaco dovrebbe essere efficace per tutta l’estate 2013, prevede quindi il divieto di esercitare accattonaggio all’ingresso e nelle adiacenze di strutture sanitarie, luoghi di culto e aree cimiteriali. Sarà inoltre vietata la questua agli incroci stradali, quando, oltre alle ipotesi di accattonaggio molesto, l’attività venga condotta recando intralcio e rallentamento o pericolo alla circolazione stradale o agli stessi questuanti. L’ordinanza ribadisce inoltre il divieto a chiedere l’elemosina avvalendosi di minori di 14 anni e/o sfruttando animali. Sulla base del decreto legislativo 267 del 2000 le violazioni alle disposizioni previste dal provvedimento saranno punite con una sanzione amministrativa di 50 euro, ma si stanno valutando anche altri tipi di sanzione.