E se Dio telefonasse al parroco di un paesino ordinandogli di fabbricare un’arca per il secondo diluvio universale? In occasione dei sessant’anni del Teatro Sistina ritorna uno degli spettacoli più amati di Garinei & Giovannini: Aggiungi un posto a tavola, attesissimo al Teatro Nuovo da mercoledì 23 a venerdì 25 febbraio alle 20.45 (con una replica pomeridiana sabato 26 alle 16.00). Un vero e proprio classico del teatro musicale italiano dove scintillano le infallibili note di Armando Trovajoli! La regia originale è stata rimessa in scena da Johnny Dorelli, primissimo protagonista, che in un bel gioco di simmetrie ha passato il testimone a suo figlio Gianluca Guidi.
La trama è notissima. Don Silvestro, parroco di un immaginario paese di montagna, riceve una telefonata del Padreterno in persona che gli comunica l’intenzione di mandare sulla terra il secondo diluvio universale. Come un novello Noè, riceve l’incarico di costruire un’arca di legno, per mettere in salvo dal diluvio tutti gli abitanti e gli animali del paese. Per portare a termine il suo compito, il curato avrà bisogno dell’aiuto dei compaesani, che non subito gli crederanno, ma saranno convinti da un miracolo in diretta. Di don Silvestro è perdutamente innamorata Clementina, figlia del sindaco del paese, Crispino (Enzo Garinei). Quest’ultimo, avido e miscredente, è invece ostile al parroco e tenta di ostacolarlo in tutti i modi, creandogli non pochi problemi. Don Silvestro non può ricambiare l’amore di Clementina per rispettare il vincolo del celibato ecclesiastico. La storia è impreziosita da altre figure come Consolazione (Marisa Laurito), una donna di facili costumi che giunge in paese a distrarre dai doveri coniugali gli uomini del paese, proprio nella notte prima del diluvio…
Diventato, ormai, un evergreen, Aggiungi un posto a tavola è stato rappresentato per la prima volta nel 1974. Spettacolo unico e particolarissimo trova il suo successo, oltre che nelle invenzioni del testo e delle musiche, nella perfetta macchina teatrale inventata da Giulio Coltellacci che firmò scene e costumi. La canonica, la piazza con il sagrato, l’arca si succedono in maniera continua grazie ai due girevoli che danno vita a cambi scena che spesso hanno strappato l’applauso a scena aperta. In questa versione ritroviamo le coreografie di Gino Landi, tra i più apprezzati e conosciuti coreografi italiani e storico collaboratore della ditta G&G e autore delle coreografie originali.
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