“Peccato, mi stavo rilassando”. Sono state le prime parole pronunciate da Angelo Macrì, il killer della ‘ndrangheta ricercato per l’omicidio di Rocco Frisina, ai carabinieri dei comandi provinciali di Reggio Calabria, Bergamo e Udine e del Ros che lo hanno arrestato ieri sera in un complesso turistico a Bevazzana di Latisana (Udine). Macrì, arrivato nella villetta a schiera il giorno prima, si era mescolato ai tanti turisti, per lo più tedeschi e francesi, e aveva anche fatto un bagno in piscina per rinfrescarsi. In casa non aveva ancora acqua corrente e quando si sono presentati i tecnici per allacciare l’erogazione idrica, i militari dell’ arma, una ventina, appostati da ore intorno all’abitazione, hanno fatto irruzione. L’operazione è stata rapida e in pochi secondi l’uomo è stato immobilizzato. Il killer era solo in casa e non era armato, non aveva documenti o carte di credito, solo pochi euro in contanti. Nel portafoglio conservava alcuni santini della cosca di appartenenza. Condotto in caserma a Lignano Sabbiadoro, è stato quindi trasferito in carcere a Udine dopo la notifica della custodia cautelare disposta dalla magistratura reggina.