Udine: arte sacra, “Il cammino di Pietro” a Illegio; 12 maggio/6 ottobre 2013

Udine: arte sacra, “Il cammino di Pietro” a Illegio; 12 maggio/6 ottobre 2013

Inaugurata a Roma lo scorso febbraio, “Il Cammino di Pietro” è la straordinaria mostra che ripercorre la vicenda dell’apostolo Pietro, “il pescatore di uomini” e racconta la fede come un’avventura incantevole e drammatica. La mostra, dopo tre mesi di esposizione a Castel Sant’Angelo – dove è stata ammirata da 230.000 visitatori – , si sposta in Carnia alla Casa delle Esposizioni di Illegio (Udine), che la ospiterà dal 12 maggio al 6 ottobre.

Sarà inaugurata domani, domenica 12 maggio, alle ore 16 al Teatro Tenda di Illegio (Udine) all’eccezionale presenza del Nunzio Apostolico in Siria, Arcivescovo Mons. Mario Zenari, testimone del tremendo momento che oggi sta vivendo una terra in cui l’apostolo Pietro ha guidato la prima Chiesa dopo Gerusalemme. L’inaugurazione sarà inoltre arricchita dall’esibizione di danza spirituale di Julie Ann Anzilotti con la Compagnia XE e dalla meditazione teatrale di Alessandro Berti, che offrirà un ulteriore esempio dell’intreccio tra i diversi linguaggi delle arti e della fede.
Accanto alla mostra, nei prossimi mesi, verranno proposti eventi culturali e spirituali collegati, a costituire un “cammino delle arti” di teatro e danza e un “cammino della ragione”, momento di riflessione con la partecipazione del cardinale Camillo Ruini.

La mostra, rispetto alla versione esposta a Roma, si arricchisce di 14 opere nuove, ben più di quelle inizialmente disponibili per il prolungamento friulano dell’esposizione.
“Il Cammino di Pietro” è la mostra ufficiale dell’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI con la sua Lettera Apostolica Porta fidei, che ha avuto inizio con il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962) e con il concomitante ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992) .
Realizzata dal Comitato di San Floriano di Illegio, incaricato dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione – il soggetto della Santa Sede che ha la regia dei principali eventi dell’Anno della Fede destinati alla Chiesa universale –, la mostra, curata da don Alessio Geretti, è realizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività culturali.
“Il Cammino di Pietro”, prima ancora che un percorso d’arte, è un viaggio della mente e del cuore che avvolge credenti e non credenti in una rappresentazione drammatica di cosa sia la fede. La fede non viene definita, non viene dichiarata attraverso concetti, ma è descritta attraverso la vita dell’apostolo Pietro, protagonista di un cammino di fede fatto di passioni e intuizioni, di momenti di fatica e crisi, di lacrime di dolore e lacrime di gioia, di gesti azzardati e gesti eroici. Pietro è il testimone più decisivo al mondo per la fede dei cristiani, ma è anche l’emblema della fatica sperimentata dall’uomo nel credere, nell’abbandonarsi fiduciosamente al rapporto con Dio.

Quaranta opere, da Oriente e Occidente, che percorrono la storia della cristianità dal IV fino al XX secolo: dipinti e sculture di artisti d’eccezione quali Lorenzo Veneziano, Benvenuto Tisi detto il Garofalo, Gerrit van Honthorst, il Guercino, Simon Vouet, Battista Caracciolo, Dirk Van Baburen, Mattia Preti, Vasilij Dmitrievic Polenov, Eugéne Burnand. Tra le opere in esposizione, diversi inediti che saranno di particolare interesse per gli storici dell’arte.
Dal punto di vista strettamente artistico, la mostra si pone l’obiettivo di confrontare le principali iconografie della figura di Pietro, nell’accostamento di stili, scuole e autori provenienti da tutta Europa, raccontando l’evoluzione dei linguaggi artistici e simbolici dedicati alla narrazione agiografica esemplare della fede del principe degli Apostoli. Opere che catturano il visitatore e lo rendono protagonista insieme all’apostolo Pietro del suo percorso interiore.
L’esposizione si snoda così attraverso i diversi momenti che definiscono ciascuno una specifica “figura della fede”, un aspetto cioè dell’atto del credere: incontro, stupore, resistenza, crisi e rinascita, missione, fraternità, abbandono in Dio, somiglianza. Il percorso è quindi una meditazione teologica e artistica insieme: presenta la fede anzitutto nella vocazione degli apostoli come risposta incantata a un incontro, alla provocazione di Dio che, nella partita con l’uomo, gioca la prima mossa. Ma la fede è anche sconcerto e spaesamento all’impatto con il lato inedito di Cristo, che sconvolge le sicurezze e le miserie dell’uomo, mettendolo in difficoltà. Nel cammino di fede si passa poi per la notte, la crisi totale e le lacrime per raggiungere la rinascita e divenire creature nuove. L’approdo del percorso – quello della fede e della vita di Pietro, quello delle opere d’arte in mostra – è molteplice: il calore di una nuova fraternità, alla quale la fede introduce, il vigore di una appassionata missione, la serenità di un abbandono alla divina Provvidenza, il miracolo della trasformazione dell’uomo in un “capolavoro di Dio”.

La mostra si concentra in fondo nel brivido trasmesso dallo sguardo dell’Apostolo, ancora incredulo e tuttavia già credente, che corre al sepolcro vuoto del Risorto, con un cielo squarciato dai bagliori dell’alba post?impressionista infiammata sulla tela da Eugéne Burnand.
Il Comitato di San Floriano quest’anno ha ritenuto di proporre un’altra novità: una speciale promozione per le famiglie, proponendo un biglietto famiglia cumulativo quando si presentano i genitori accompagnati da uno o più figli (15 € totali).
La mostra “Il Cammino di Pietro” è realizzata con il sostegno del Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana e come espressione della pastorale della cultura dell’Arcidiocesi di Udine, con l’aiuto della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Udine, del Comune di Tolmezzo-Assessorato alla Cultura, della Camera di Commercio di Udine, della Fondazione Crup, della Banca di Cividale e della Fondazione Credito Valtellinese.