La banalità del male è il regno di Macbeth. O per lo meno è il suo filo conduttore più attuale, secondo il regista Andrea De Rosa, del suo tragico destino. Banale come il male che può fare un desiderio tenuto soffocato e represso quando trova uno spiraglio per realizzarsi. Un’ambizione inconfessabile che, quando meno te lo aspetti, ti strappa dallo scorrere di giorni tutti uguali. Non importa se la profezia delle streghe e del “tu un giorno sarai re” si avvera solo a costo di una folle escalation di delitti, crudeltà e perversioni gratuite.
Giuseppe Battiston, in scena al Teatro Palamostre di Udine il 14 -15 novembre 2012, ore 21, con lo spettacolo Macbeth per la regia di Andrea De Rosa, sarà al centro di un incontro pubblico a ingresso libero giovedì 15 novembre 2012 ore 17 alla Feltrinelli Libri e Musica di Udine.
giovedì 15 novembre 2012, ore 17
Udine, la Feltrinelli Libri e Musica via Canciani, 15 (Galleria Bardelli)
INCONTRO CON GIUSEPPE BATTISTON
ingresso libero
La coppia più sanguinaria dell’opera del Bardo pur di non fare i conti con la solitudine, il grigiore di vite digerite su divani ikea, fra continui sogni e desideri abortiti, si realizza dando libero sfogo a istinti di violenza insensata. Giuseppe Battiston e Frédérique Loliée (la splendida Elettra dello stesso De Rosa vista a Contatto qualche stagione fa) interpretano i due sanguinari sintonizzandosi sul ritmo inesorabile di un autoannientamento, in un’orgia di risate senza senso, incubi alcolici, sguardi inebetiti persi nel buio dell’anima.
Udine, Teatro Palamostre piazzale Paolo Diacono 21
tel +39 0432 506925 fax +39 0432 504448 biglietteria@cssudine.it
orario: dal martedì al sabato ore 17.30 – 19.30
Le sere di spettacolo la biglietteria del teatro dove si svolge la rappresentazione apre un’ora prima dell’inizio. intero 18 euro ridotto 15 euro studenti 12 euro
A Battiston il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia affida, il 14 e 15 novembre, al Palamostre di Udine, l’apertura della stagione 2012/2013.
Andrea De Rosa, dopo la fortunata regia lirica del Macbeth di Giuseppe Verdi, affronta la celebre tragedia di William Shakespeare mettendo in luce, in una rilettura contemporanea, il dramma dell’identità, l’oscura ragione che spinge il genere umano al male, gli istinti e gli incubi della mente che emergono, a volte, da vite apparentemente normali.
Macbeth è uno dei personaggi più attuali del corpus shakespeariano: il contrasto tra pensiero e azione, la percezione d’essere intrappolato in una rete di incubi soffocanti, la disperazione, il conflitto tra ambizione e senso di giustizia, l’essere preda di un ingranaggio infernale di fronte al quale il libero arbitrio deve arrendersi, sono i termini per l’identificazione con la nostra parte più oscura, il nostro demone personale.
De Rosa affida il personaggio tortuosamente omicida di Macbeth a Giuseppe Battiston che mette in luce le sue straordinarie capacità d’interprete, in una declinazione originale e potente del personaggio. Quello di Battiston è un Macbeth “massiccio, robusto, con un pastrano nero che si sporca subito di sangue, tenero e minaccioso, pacioso e orrendo, ha una grande cultura della recitazione e lo si vede” come scrive Anna Bandettini su La Repubblica. Un Macbeth quasi infantile che gioca con la corona così come con la morte degli altri e la propria, vittima, prima di tutto, di se stesso e della sua mancanza di misura.
Accanto a Battiston, nel ruolo di Lady Macbeth, debutta Frédérique Loliée, già a Udine come allieva de l’Ecole des Maîtres e indimenticabile interprete di Elettra, capolavoro di Hugo von Hoffmannstahl, con la regia dello stesso De Rosa, applaudito a Teatro Contatto nel 2006. In Macbeth i due protagonisti quasi per gioco, arrivano a confessarsi un desiderio orribile e lentamente ci trascinano nel tragico. Sono persone normali travolte da pensieri che, fino a un attimo prima, non sembravano far parte del loro vissuto. Poi i pensieri diventano progetti; i progetti azioni terribili.
Molto amato e apprezzato nella sua città natale, Battiston, ex studente del Liceo Classico “Stellini”, fin da ragazzo manifesta una forte passione per il teatro e partecipa al Palio Studentesco dove decide che la professione dell’attore sarà il suo futuro. Diplomato alla Scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ha alle spalle sette stagioni di formazione teatrale con Alfonso Santagata. Nel cinema si impone all’attenzione del pubblico e della critica grazie al film “Pane e tulipani” di Silvio Soldini, che gli frutta il David di Donatello e il Ciak d’oro come miglior attore non protagonista. Oggi quarantaquattrenne, Battiston si divide tra cinema e teatro e, di recente, ha portato in tournée sui palcoscenici italiani due mostri sacri come Orson Welles e Luciano Pavarotti.
A Contatto accolto da applausi calorosi e affettuosi, Beppe Battiston è stato ospite, nel 2010, proprio con Orson Welles’ Roast, spettacolo con il quale si è aggiudicato il Premio Ubu come miglior attore e, nel 1999, con Petito Strenge, Premio Ubu 1997 “per l’interpretazione singolare di attori non protagonisti”.