«La Camera di Commercio di Udine è sempre intervenuta a supporto dello sviluppo della città – basti ricordare anche i 500 mila euro che hanno contributo alla realizzazione del parcheggio di Piazza 1° Maggio –, al di là dell’appartenenza politica dei sindaci o della maggioranza regionale. Così è stato, è e sarà anche nel futuro: attenta alle esigenze dello sviluppo capoluogo, ma con l’assoluta terzietà del suo ruolo. Non si fa certo tirare per la giacchetta nel dibattito politico-elettorale». La posizione è quella del presidente della Camera di Commercio di Udine, a precisare alcune dichiarazioni apparse oggi sulla stampa. «È utile ricordare – prosegue Da Pozzo – che, per una volontà politica che non ha trovato oppositori né a destra né a sinistra, l’entrata prioritaria delle Camere di Commercio, il diritto annuale, è stato ridotto del 50%, quasi annullando le possibilità di intervento e di sostegno economico e promozionale al territorio. Per quanto attiene ad appoggi a uno o all’altro candidato ribadisce che non potrà certo sostenere l’uno o l’altro. Al massimo, potrà condividere programmi con chi amministra la città, programmi che servano allo sviluppo dell’economia della città stessa e del territorio». Da Pozzo aggiunge. «Capisco che ora sia arrivato il momento in cui i temi della città cominciano a tornare centrali, per via delle prossime scadenze elettorali, ma la Camera di Commercio collabora da sempre con il Comune e lo ha fatto in particolare negli ultimi anni, concentrandosi sulle esigenze di crescita innovativa, di rinascita economica. Lo abbiamo fatto perché questo è il nostro ruolo, non altro. E lo abbiamo fatto in particolare con Agenda del Futuro – Udine 2024, filone progettuale di Friuli Future Forum che ci ha visto fare rete con Comune e Università, con il coordinamento dell’Ocse e il coinvolgimento della Regione, e con la partecipazione di centinaia di cittadini, rappresentanti di imprese, istituzioni, realtà associative, culturali, sociali ed economiche del territorio. Un progetto che ha portato a Udine decine e decine di rappresentanti di altre realtà di tutta Europa che ce l’hanno fatta, esempi possibili di rinascita delle città e di intere aree produttive dopo la crisi di questi anni. Un progetto che non si fa chiudere in schieramenti, ma che è fatto per la città e per tutti quelli che credono in un suo sviluppo innovativo, al di là delle appartenenze». Da Pozzo conclude. «Auguriamo a Enrico Bertossi, come a tutti i candidati sindaco, di creare un percorso innovativo e adeguato alla centralità del capoluogo friulano, che non prescinda dal ruolo politico che Udine deve poter ritrovare in ambito regionale».