Nella filosofia di Platone il noumeno rappresenta una specie intelligibile o idea e indica tutto ciò che non può essere percepito nel mondo tangibile, ma a cui si può arrivare solo tramite il ragionamento. Il noumeno, come concetto, fonda l’idea di metafisica in Platone.
Nei quadri di Burtone il noumeno è rappresentato dall’idea inconoscibile che rende l’uomo curioso e navigatore ed esploratore di terreni terrestri o mondi inesistenti e sognati.
Come sempre la sua visione del mondo è equivoca e talvolta confusa, divisa in due parti: prima il labirinto di linee quasi sempre in bianco e nero in cerca di una improbabile uscita, quindi i colori scomposti e provocatori sui volti di uomini, donne, libertari, musicisti.
La pittura di Burtone non è innocente: è ossessionata dal desiderio di capire o carpire l’idea, con l’assurda idea di riuscirci.
Naturalmente, dietro tutte le scoordinate parole della metafisica, c’è lei, sempre lei, la musica, a rendere questi quadri oltre che visivi, anche sonori.
Alla presentazione, come sempre con Burtone, una varia umanità si alternerà a dire e raccontare… chissà cosa.
17 settembre ore 18,30
presso Agriturismo LA LOBIE
via Reana 39 – Tavagnacco UD,