Udine: CCIAA, Da Pozzo “Tagli Governo mettono CCIAA a rsichio”

Udine: CCIAA, Da Pozzo “Tagli Governo mettono CCIAA a rsichio”

da pozzo 01

Da Pozzo (Cciaa Udine e Unioncamere Fvg), «A rischio contributi alle
imprese e iniziative per lo sviluppo del territorio»
In attesa di leggere i testi, preoccupazione per la decisione del Governo  di dimezzare il diritto annuale, che costituisce circa il 78% dei ricavi  delle Cciaa, poi reinvestiti in servizi e attività rivolte alle imprese
«Non mi sottraggo alla sfida di mantenere il bilancio in area non negativa
e resto convinto dell’importanza di riformare il sistema, anche se questa
decisione ci pone di fronte a una situazione molto complessa»

Il diritto annuale incide per quasi il 78% sui ricavi correnti della
Camera di Commercio di Udine: circa 9 milioni 700 mila euro su un totale
di circa 12 milioni e mezzo. E se si pensa che gli interventi economici,
voce che comprende tutto ciò che la Cciaa restituisce al territorio con
fondi propri – sotto forma di servizi, iniziative, progetti e soprattutto
contributi alle imprese – ammonta a 4 milioni 100 mila euro, è facile
capire che un dimezzamento del diritto annuale andrebbe praticamente ad
azzerare queste risorse. Sono i primi calcoli che seguono le disposizioni
varate venerdì dal Governo, che prospettano in particolare una riduzione
del 50% del diritto annuale versato dalle imprese agli enti camerali.
«Attendiamo di leggere il testo, ma stiamo già cercando di capire
tecnicamente che cosa comporterà questa disposizione. È chiaro che si
tratterebbe di un forte colpo non solo al sistema camerale in sé –
commenta il presidente camerale udinese e Unioncamere Fvg Giovanni Da
Pozzo – quanto alle imprese, per le quali, solo nel territorio provinciale
e soffermandoci alla voce “contributi” abbiamo stanziato, nel 2013, poco
più di 3 milioni di euro». E con interventi spesso all’avanguardia, come
quelli per l’imprenditoria giovanile e femminile (fin dal 2008), a
sostegno delle reti d’impresa – tematica ora “di moda”, ma che le Camere
affrontano almeno dal 2010 –, per le imprese innovative e per stimolare
l’innovazione del territorio , per la tutela della proprietà industriale,
per il sostegno al credito e alla stessa liquidità aziendale, di utilità
particolare in questi anni di crisi. «Senza dimenticare ciò che stanziamo
da anni per aiutare le aziende a internazionalizzarsi, sia in termini di
servizi come missioni e B2b, seminari e check up individuali, sia in
termini di voucher, ossia risorse economiche vere e proprie, con cui
permettiamo loro di abbattere sensibilmente le spese sostenute per queste
attività». Tutte poste che, dopo venerdì, potranno essere messe in
discussione. «Siamo i primi a sostenere che una riforma del sistema è  necessaria, che razionalizzazioni e risparmi vanno perseguiti senza  dilazioni. Come pure crediamo che dalle situazioni di difficoltà possono  aprirsi nuove possibilità, si possano studiare e provare nuove modalità di
finanziare le nostre attività. Ma è altrettanto certo che questa prima
decisione sul diritto annuale ci costringerà a ridimensionare molto la
nostra azione sul territorio e a favore delle imprese, che sono i nostri
interlocutori diretti».
L’elenco delle attività sostenute e promosse per il sistema
imprenditoriale dalla Cciaa è lungo e s’innesta sul “cuore” costituito dal
Registro imprese, una garanzia imprescindibile per il mercato e la
comunità economica, oltre che per la legalità e la sicurezza. Ma, oltre a
quelle citate, vanno ricordate le attività formative per cittadini e
imprese (quasi 4 mila ore di lezione nel 2013, finanziate con oltre 620
mila euro), i servizi di orientamento per aspiranti e neoimprenditori, la
promozione della mediazione e le attività di regolazione del mercato.
Ancora: la promozione delle iniziative attraverso le tv e giornali, ma
anche il sostegno a tanti eventi e attività culturali, cui la Cciaa non ha
fatto mancare il suo contributo, con uno stanziamento annuale complessivo
che si aggira attorno ai 200 mila euro. E si possono citare, tra i più
cospicui, Friuli Doc, il Teatro Giovanni da Udine, Far East Film Festival,
vicino/lontano, la Società Filarmonia per l’opera in piazza, ma anche Ein
Prosit, la Maratonina, la Fiera dei vini di Buttrio, ecc…
Altra iniziativa a rischio, anche il Friuli Future Forum, progetto che con
un impegno costante sta riuscendo nell’intento di creare una rete concreta
di collaborazioni sul territorio, con le associazioni di categoria, le
altre istituzioni, l’Università, il Comune, tante realtà associative e
dell’innovazione. Un progetto che ha avviato già tanti eventi formativi e
di orientamento, soprattutto per gli imprenditori, e che rendono la realtà
friulana davvero unica, «un territorio intero che si sta impegnando per
costruire con più consapevolezza il proprio futuro», dice Da Pozzo.
Sulla base dei dati 2013, l’importo medio del diritto annuale pagato dalle
imprese alla Cciaa di Udine risulta pari a 166 euro. Il 60% delle imprese,
comunque, paga l’importo minimo, di 88 euro in misura fissa. «In ogni caso
– conclude Da Pozzo –, non mi sottrarrò alla sfida a cui siamo posti di
fronte e voglio impegnarmi a non chiudere il bilancio in area negativa,
nonostante ci troviamo a metà anno e a dover gestire una situazione nuova
e difficile, con tutta la programmazione già partita e calcolata con ben
altre risorse, calibrate sulla normativa in essere».