Dopo la Corte dei Conti, è la volta della Procura della Repubblica. Questa mattina i capigruppo dell’opposizione in Consiglio Comunale, oltre ad Adriano Ioan e a Maurizio Vuerli, hanno depositato il primo esposto sul caso Amga: si tratta di un dossier puntuale che ripercorre la vicenda analizzando le ombre e tutte le criticità accumulate in cinque mesi; ogni passaggio è documentato e supportato da ben 14 allegati. Ad illustrare l’esposto oggi è stato il leader del centrodestra Adriano Ioan, nella sala del Gonfalone di Palazzo D’Aronco, alla presenza di Enrico Berti, Natale Zaccuri, Giovanni Marsico, Mario Pittoni, Paolo Pizzocaro e Maurizio Vuerli. “Siamo stati accusati di fare politica con le carte bollate. Se non ci sono altre soluzioni…, visto che gli organismi di controllo non esistono più, è il consigliere comunale che, nella sue veste istituzionale, ha il diritto/dovere di svolgere questa funzione di controllore affidatagli dal popolo. Vorrei ricordare – ha premesso Ioan – che questa è la seconda volta che bussiamo alla Procura (la prima volta è stata per la questione del park da 11 milioni di euro in piazza Primo Maggio, ndr), e certamente non bussiamo per stupidaggini…”. Del resto, in questo specifico caso, stiamo parlando della svendita della società più importante del Comune di Udine, una società sana, con i bilanci a posto, internazionale. La questione è così seria che – ha anticipato Ioan – “stiamo valutando anche la strada del ricorso al Tar per chiedere la sospensiva della nomina del presidente di Amga; l’unico ostacolo sono i costi… vedremo se fare una colletta fra noi consiglieri di minoranza”. Nella prima parte dell’esposto si sottolinea il profilo di Amga: nel 2004 il suo valore di produzione era di 80 milioni di euro, nel 2012 oltre 366 milioni, pertanto nell’arco di dieci anni ha fatto un salto da capogiro e ha più che raddoppiato i dipendenti…pertanto, “com’è possibile immaginare che con una società di questa natura si possano perdere le gare?”, si domanda Ioan. Inoltre, “se la società navigasse in così cattive acque e fosse da rottamare, come mai il colosso emiliano Hera sarebbe pronto a pagare quella vagonata di soldi?”.
L’esposto si basa principalmente sulle anomalie inerenti la procedura. Fin dall’inizio l’opposizione ha ribadito che prima di stipulare un qualsiasi accordo con la società, era indispensabile fare richiesta di manifestazione di interesse. “Se un iter simile, ovvero senza gara, – ha ragionato per assurdo Ioan – fosse stato messo in atto da un sindaco di centrodestra con una società il cui capitale fosse detenuto da Berlusconi, vi immaginate che cosa sarebbe scoppiato?”. Il secondo elemento di criticità sollevato nell’esposto concerne i requisiti: “Il ragionier Craighero non è in possesso dei requisiti per poter ricoprire la carica di presidente di Amga; potrà essere anche il più bravo revisore dei conti, ma non è mai stato alla guida di una società internazionale e di una multiutility. Pertanto, senza questa necessaria esperienza che doveva essere vincolante per la scelta del presidente, come avrà mai fatto in 15 giorni – dal 9 al 23 gennaio – un neofita del settore a dichiarare che il progetto di fusione Amga-Hera fosse il migliore possibile?”. Il terzo ‘nodo’ su cui i consiglieri chiedono alla magistratura di intervenire riguarda la mancata consegna delle carte richieste dall’opposizione e mai consegnate: “Signori, qua siamo di fronte ad omissioni gravi; il fatto che l’amministrazione comunale continui, in spregio a precise norme, a ignorare la nostra richiesta di ricevere, come da regolamento, le carte, vuol dire che ci vogliono tenere nascosto più di qualcosa. Prima c’era il patto di riservatezza, poi la questione dell’approvazione dei verbali, adesso la presunta motivazione (che non sta in piedi) legata ad alcune parti del progetto di fusione che sarebbero ancora in fase di definizione (ma come, stanno ancora contrattando?), insomma, c’è sempre stata una scusa per non darci i documenti: come possiamo noi valutare il progetto e dare il nostro contributo a questa operazione? Tanto più che il sindaco in diverse occasioni ha cambiato i numeri e gli utili, prima erano 8 milioni, poi 5, inoltre ha fatto confusione sulla loro derivazione…”. Dal canto suo Berti ha rilevato come “non vi sia alcuna certezza di un ritorno da questa fusione a vantaggio di Amga e del Comune di Udine. Chi farà cassa è solo Hera!”. E se Vuerli ha detto di essere in attesa dei pronunciamenti della Corte dei Conti sugli esposti già presentati, Pittoni ha confermato la totale linea comune fra Lega e Pdl su questa battaglia contro la svendita di Amga.
E in tema di violazioni, Ioan ha reso noto un altro schiaffo all’opposizione e al regolamento del consiglio comunale (articolo 18, comma 5): “Avevamo chiesto la convocazione della Commissione territorio e ambiente per ascoltare l’esperto in tema di viabilità e sicurezza, il prof. Paolo Pascolo che gratuitamente sarebbe venuto ad illustrarci le sue proposte per la città di Udine. Ebbene sono scaduti i 10 giorni entro cui per normativa la Commissione deve essere convocata, e abbiamo saputo che l’assessore Pizza non ha dato la propria disponibilità. E questo proprio quando il nostro Procuratore della Repubblica ribadisce che a Udine c’è un problema da risolvere per mettere in sicurezza la viabilità…”.