“Udine chiavi in mano” è il nome di un gruppo di lavoro formato da albergatori udinesi e da loro collaboratori che hanno deciso di collaborare e creare una rete. Ma è anche un impegno e una promessa, risultato concreto di un corso di aggiornamento e formazione realizzato dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine su proposta e in collaborazione con Confcommercio Udine e con l’accompagnamento di PromoTurismo Fvg, nell’ambito della progettualità legata a Mirabilia e ai siti Unesco per il settore del turismo. La formazione, concretizzatasi tra novembre e dicembre 2021 e avviata con una fase di confronto e analisi di dati ed esperienze, ha visto dunque formarsi una squadra di una quindicina di persone, titolari e personale delle strutture ricettive udinesi Hotel Suite Inn, Hotel Continental, Hotel Là di Moret, Hotel Clocchiatti Next, Hotel Allegria, Hotel Friuli, Hotel Cristallo, Hotel Astoria Italia, Hotel al Vecchio Tram, Hotel Ambassador. Il metodo “dall’aula alla pratica” è stato possibile grazie alla conduzione del corso da parte di esperti docenti della società di consulenza strategica Ebi Consulting di Legnano (Milano), di cui Elena Broggini è coordinatrice.
Il risultato dell’impegno si è tradotto in una prima serie di progetti per valorizzare la centralità e l’unicità del territorio come leva per arricchire l’offerta turistica e attrarre un 30% in più di turisti italiani, avendo Udine come fulcro per spingere l’intera regione. L’ispirazione dei progetti studiati e presentati dal gruppo si è riassunta in un concetto che è diventato un hashtag perfettamente rappresentativo, hanno spiegato gli albergatori, dell’«empatia friulana», cioè di quella capacità dei friulani, oltre la proverbiale “scorza” di riservatezza, di mettersi all’ascolto, di aprire il cuore e “accompagnare” gli altri nel viaggio dell’esperienza: “Cumbinin”, scritto #cumbinìn, «diventa la chiave da consegnare agli ospiti degli alberghi per aprire la porta della città, dove saranno condotti per mano in un viaggio unico, fatto di luoghi e di persone speciali», hanno spiegato gli albergatori all’incontro finale del corso, che si è tenuto in Sala Valduga alla presenza anche del presidente camerale Giovanni Da Pozzo, dell’assessore regionale al turismo e attività produttive Sergio Bini (in videocollegamento), dalla presidente di Federalberghi Paola Schneider e dai rappresentanti di PromoTurismo Fvg.
«Abbiamo capito l’importanza di creare una rete di imprese che lavorano per un unico obiettivo – hanno spiegato gli operatori –, ma sarà necessario anche ideare eventi e attività che si colleghino al territorio e alle iniziative già in atto, eventi di richiamo turistico, in ambito artistico, sportivo e culturale. Ed eventi ripetibili nel tempo». È infatti questa solo una prima fase di un percorso formativo e ideativo che vuole essere permanente e continuare a svilupparsi. E proprio la formazione è stata al centro dell’intervento del presidente Da Pozzo. «Una formazione continua per i nostri operatori è fondamentale per crescere, come dimostrato dai risultati di questa bella iniziativa – ha detto –. La formazione specializzata e di qualità, anche per il personale delle imprese, è la chiave per garantire un’offerta di servizi sempre più efficienti e apprezzati. Su questo, come Cciaa, in collaborazione con la Regione, stiamo mettendo volontà e impegno progettuale». Parole confermate dall’assessore Bini, che ha insistito sulla capacità attrattiva di un’offerta professionale, competente, di valore per sé ma in grado di creare valore aggiuntivo per il territorio. Sia Bini sia Da Pozzo hanno evidenziato l’importanza che dal corso sia emersa una rete tra imprese, il superamento del “fasin di bessoi”, per andare verso una collaborazione concreta, in grado di creare sviluppo.
Gli operatori hanno anche studiato e presentato una prima tranche di idee progettuali per valorizzare la regione e accrescere l’attrattività turistica, facendo uscire lo spirito del Friuli attraverso luoghi, sapori, persone speciali e rappresentative. Il percorso proseguirànei prossimi mesi.