Udine: cura curae, un progetto per essere cittadini attivi e meno iperconnessi

Udine: cura curae, un progetto per essere cittadini attivi e meno iperconnessi

Un articolato progetto di rete, che abbraccia due province e cinque Comuni (Udine, Gorizia, Cividale del Friuli, Palmanova, Santa Maria La Longa) e che coinvolgerà centinaia di giovani, spaziando dalle scuole superiori all’Università, contribuirà a stimolare e favorire – tramite laboratori, spettacoli teatrali, incontri, momenti di riflessione – il radicamento del principio di cittadinanza attiva e a contrastare, in parallelo, il dilagante fenomeno dell’isolamento relazionale e dell’alienazione figlia dell’era dei social e dell’iper-connessione alla rete. E’ un importante, prezioso percorso di riscoperta valoriale quello che l’associazione udinese Teatro del Silenzio si appresta ad avviare sul territorio friulano, «per sostenere un processo di crescita – sottolinea la presidente Federica Sansevero – sia dell’individuo che del gruppo» facendo leva sui concetti di aggregazione, condivisione e confronto diretto fra coetanei, senza il filtro, dunque, degli schermi di smartphone e computer. E fil rouge dell’itinerario, che si articolerà in numerosi appuntamenti, da sabato 1 dicembre fino al mese di maggio, e che può contare su una folta cordata di sostenitori (Aspicoop, Brat Teatro, Accademia Musicale Città di Palmanova, Circo All’incirca, Comune di Santa Maria La Longa, Educhè, Centro Studium, Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine; l’iniziativa gode inoltre del patrocinio dei Comuni di Udine e Cividale), sarà il tema della cura (“Cura, curae: destinazioni di cura”, infatti, il titolo dell’ambiziosa progettualità), concetto estremamente frastagliato, dalle infinite sfaccettature, implicazioni e declinazioni di lettura: quella fatta propria dal Teatro del Silenzio è «valore sociale, culturale, universale: cura di sé e dell’altro, indispensabile per la costruzione, nei giovani, della cittadinanza attiva». Obiettivo, dunque, è aiutare le nuove generazioni ad orizzontarsi in una società profondamente e rapidamente mutata rispetto ai decenni scorsi, fornendo ai ragazzi gli strumenti per acquisire consapevolezza, capacità di critica e di “reazione” a meccanismi che possono portare verso l’indifferenza, la massificazione delle abitudini, la perdita del contatto con la realtà, con gli altri. «Per migliorare se stessi – dichiara Federica Sansevero – bisogna approfondire le proprie idee, sviluppare abilità di vita come l’empatia, l’autocontrollo, l’autostima, curare l’alimentazione e le relazioni interpersonali, imparare a riconoscere le emozioni… Questi obiettivi si possono conseguire tramite esperienze condivise: per tale motivo è importante la partecipazione dei ragazzi a laboratori artistici, il cui fine prioritario è creare comunità, quindi individui intellettualmente ed emotivamente sani, destinati a diventare cittadini attivi. Crediamo che la cultura produca salute pubblica. Purtroppo i finanziamenti destinati alla crescita dell’individuo sono solo marginali, perché l’economia di mercato e quella di governo non hanno questo modello».

I destinatari del progetto. “Cura, curae” si rivolge a giovani di età compresa fra i 14 e i 35 anni: coinvolgerà gli studenti delle scuole superiori (l’Isis Paolino d’Aquileia di Cividale, in particolare), i frequentatori dei Centri di aggregazione giovanile, gli universitari. Concluderanno il percorso incontri sul tema delle differenze di genere e della cura, con un confronto fra l’Italia e gli altri Paesi europei.

Fasi e luoghi del progetto. La proposta si svilupperà su un arco temporale di sette mesi, da novembre fino al maggio 2019. A Cividale del Friuli, all’Isis Paolino d’Aquileia, è già in fase di svolgimento un laboratorio di espressione corporea, di tecniche vocali, improvvisazione, tecniche per l’ascolto del gruppo di lavoro; seguirà un momento di riflessione sul tema della cura, che condurrà alla stesura collettiva di un testo per la scena o all’allestimento di un testo già esistente: il lavoro verrà presentato in varie rassegne studentesche regionali. Al Centro di aggregazione giovanile sarà inoltre proposto un laboratorio di uso della maschera, sotto il coordinamento di Brat Teatro, finalizzato a far capire che la costruzione di sé e l’autocoscienza passano attraverso lo scontro con l’ostacolo: le date sono sabato 2, venerdì 8 e sabato 9 febbraio, dalle 15 alle 19.

A Udine andrà in scena, sabato 1 dicembre (all’Auditorium Bellavitis, con sipario alle 20.30), lo spettacolo “Doppia visione” (di e con Federica Sansevero e con Agata Garbuio; al pianoforte Anna Maria Viciguerra, al sax Elias Faccio), che partendo dalla storia dei poeti Sylvia Plath e Ted Hughes affronterà tematiche legate alla questione femminile e all’urgenza di un’economia che includa le azioni di cura. La performance, prodotta dall’Accademia Musicale Città di Palmanova, sarà seguita da un dibattito. Agli universitari, invece, sarà rivolto un approfondimento dei contenuti dei testi della studiosa americana Riane Eisler. Presso il Centro di aggregazione si terrà poi (nel marzo 2019) un laboratorio di circo, guidato dall’associazione “Circo all’incirca”; l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine, infine, organizzerà due laboratori sul tema delle differenze di genere nella cura, in tutte le sue declinazioni.

A Gorizia il Centro Studium condurrà un laboratorio di lettura sugli stereotipi di genere, nell’ambito della manifestazione Librilliamo; l’associazione Eduché, inoltre, organizzerà un incontro per genitori e figli sull’educazione di genere, nell’ambito della Settimana della lettura.

Nel Comune di Santa Maria la Longa sarà coinvolta la frazione di Tissano: presso villa Mauroner si svolgerà un laboratorio psicoeducativo di fotografia, condotto dall’Aspicoop insieme all’artista Alessandro Ruzzier; il filo conduttore sarà quello dello stereotipo di genere. Completerà il panorama un ulteriore laboratorio, sempre sull’uso della maschera, nelle domeniche 3 e 10 febbraio, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30.

A Palmanova, infine, è in programma una replica dello spettacolo costruito con gli allievi dell’Isis “Paolino d’Aquileia” di Cividale.