Bob Marley profeta di pace universale? Fandonie! È colpa del cantante giamaicano se oggi siamo discriminati noi capelloni. Si leva dalla Bassa friulana, e più precisamente da quel lembo di terra tra due fiumi, il Cormôr e lo Stella, chiamato Muzzana del Turgnano, il grido di rabbia contro gli stereotipi. Un grido in musica che mescola reggae delle origini e lingua friulana, marchio di fabbrica del trio punk folk muzzanese dei LaipNessLess. A più di cinquant’anni di distanza dal Come potete giudicar per i capelli che portiam, dei Nomadi, il punto di vista è ancora quello dell’ uomo con capelli lungo, che come la donna con capelli corto, si trova spesso discriminato per non rientrare nello stereotipo classico. Ma cosa succede se oltre ad essere lunghi i capelli sono anche annodati sul modello rastafariano? Ce lo raccontano i LaipNessLess nel brano “Dute colpe di Bob Marley”, hit di questa pazza estate al Covid: la polizia ti ferma di continuo, i ragazzi chiedono erba, gli africani ti chiamano fratello, i passanti ti rivolgono domande assurde per sapere se i capelli li lavi usandoli come un mocio, se dentro le trecce vivono animali esotici o crescono uova di pantegana. Cancellando in un istante migliaia di anni di storia: i “dreadlock” infatti sono antichi quanto l’uomo, prove certe dell’esistenza di questa capigliatura le abbiamo sin dall’Antico Egitto: faraoni come Re Tut, ad esempio, sono stati ritratti con questi capelli.
Anche Ebrei e Celti ne facevano uso: un esempio ne è l’Ebreo Sansone, l’uomo con la forza nei capelli descritto nella Bibbia.
Fino ad arrivare a Gullit… Non vi sveliamo di più, ascoltateli e andate a vederli nei loro spettacoli da vivo. Quando? Sabato 8 agosto ad Art ta l’ort a Fagagna. Una raccomandazione: non fate battute sui capelli del cantante 😉
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