9 apr 12 – Nessuna persona sarebbe ancora stata iscritto nel registro degli indagati della procura per l’ ammanco di 5,6 milioni dalla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, causato da una dipendente infedele, come la stessa donna ha ammesso davanti ai superiori che hanno avviato una indagine interna. In procura nei giorni scorsi e’ stato depositato un esposto sul caso. Non e’ chiaro chi o quali siano stati i beneficiari del danaro. Finora, attraverso indagini interne alla banca, non sarebbe stato accertato altro che il denaro, in piccole somme, e’ stato girato a una pensionata del Trevigiano, in difficolta’, e conoscente della bancaria, che e’ responsabile Ufficio pegni Monte di Pieta’.
8 apr -12 Un ‘buco’ di cinque milioni e mezzo di euro causato nel tempo da una dipendente che, però, non si sarebbe arricchita appropriandosi del denaro che, invece, avrebbe girato a una donna in cattive condizioni economiche e residente nel Trevigiano. Sul caso è stata aperta una inchiesta della magistratura di Udine. L’istituto di credito truffato è la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, che oggi ha diffuso una nota a firma del direttore generale Maurizio Marson, in cui si “informa che sono emerse recentemente indebite contabilizzazioni interne relative al Monte Pegni”, che in via prudenziale sono già adeguatamente accantonate nel Bilancio 2011″. “Tali contabilizzazioni in corso di definizione – assicura la nota della banca – non riguardano in alcun modo l’operatività della clientela del Monte Pegni che continua a svolgere la propria attività”. Secondo quanto pubblicato oggi dal Messaggero Veneto, la dipendente infedele avrebbe negli ultimi 5 anni girato sistematicamente sul conto della conoscente bonifici di importi che non danno nell’occhio. Il buco è stato scoperto da un controllo compiuto dal Gruppo Inteso Sanpaolo di cui la Cassa di Risparmio Fvg fa parte