Udine: elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, la Cassazione boccia  il progetto di Terna

Udine: elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, la Cassazione boccia il progetto di Terna

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“Anche la Corte di Cassazione frena l’onnipotenza di Terna. La sentenza del 15 dicembre , con cui riconosce pienamente legittima la pronuncia del Consiglio di Stato del 2015 sullo sviamento di potere del Mibact nell’iter autorizzatorio dell’elettrodotto Udine Redipuglia, di fatto prende le difese dei diritti dei cittadini contro la politica asservita al potere delle lobbies economiche, che sono molto forti ma, purtroppo per loro, in uno Stato di diritto ancora non impugnano lo scettro del comando.”

Lo dichiara la parlamentare Serena Pellegrino (SI), vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.

“Di nuovo tocca alla Magistratura fare il lavoro che lo Stato ha scelto di non fare: troppe volte abbiamo visto l’intervento dei magistrati nei conflitti attorno ad opere che sono strategiche per i committenti e non per i cittadini. Il Mibact, richiamato alle sue competenze istituzionali dal Consiglio di Stato, lo scorso giugno ha giustamente dichiarato l’elettrodotto di Terna in Friuli Venezia Giulia gravemente invasivo del paesaggio. Questo avremo, un’opera strategica di cui non conosciamo altra utilità se non l’interesse di Terna ad utilizzarlo per il commercio dell’energia elettrica prodotta dalla vicina centrale nucleare di Krško: obiettivo perseguito ai vari livelli istituzionali con cieca perseveranza , disinteresse a cercare soluzioni alternative e assoluto spregio della volontà delle comunità locali coinvolte, ripagandole con bieche compensazioni. Una responsabilità politica enorme!

L’elettrodotto è un monumentale sfregio ambientale, prodotto di politiche energetiche medioevali e nucleariste: sappiamo ancora perseguire l’interesse generale e i precetti costituzionali nel progettare lo sviluppo di un territorio? E’ forse obbligatorio modellare i Piani energetici sotto dettatura delle multinazionali e delle società a capitale pubblico?

“Evidentemente – conclude Pellegrino – per questo governo nazionale, e purtroppo anche per la Regione FVG, è strategico che i cittadini utilizzino energia prodotta dal nucleare: il Governo e l’esecutivo locale ricordino i due referendum sul nucleare e il NO espresso dai cittadini a questa modalità di produzione energetica, NO che riguarda l’Italia ma anche ciò che avviene alle porte del nostro confine.”