Udine: Fontanini “Controllare aziende cinesi evasori; mettono in ginocchio le imprese friulane”

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“A conferma della presenza di infiltrazioni sul nostro territorio di aziende e affari ‘made in Cina’ attraverso giri di fatturazioni false ed evasioni fiscali, arriva l’ultima operazione della Guardia di Finanza di Cividale di ieri che ha scoperto la truffa ai danni dello Stato e indirettamente a danno di quelle centinaia di nostre imprese artigiane che invece arrancano”: il Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, complimentandosi con gli investigatori, rileva come “non sia corretto che, mentre le nostre imprese artigiane devono fare i salti mortali per sopravvivere, rimanendo in regola, le aziende cinesi riescano a intrufolarsi dentro il nostro tessuto economico-produttivo, mettere in ginocchio chi lavora onestamente e seriamente, creando così un’aperta concorrenza sleale, e in  più evadere il fisco con operazioni fantasma”. Secondo Fontanini, per arginare il fenomeno “si dovrebbe recuperare il denaro non versato dalle aziende cinesi ed utilizzarlo per aiutare i nostri artigiani e inoltre non si dovrebbe rinnovare il permesso di soggiorno agli immigrati che non risultano in regola con il pagamento di imposte e contributi”.

Analizzando gli ultimi dati elaborati dall’Associazione Contribuenti italiani emerge che nei distretti dove la comunità cinese è maggiormente presente, è stato rilevato un indice di evasione fino al 98%. “Bisogna subito rafforzare i poteri di verifica e controlli fiscali – sostiene Fontanini – conferendo poteri di Polizia tributaria ai Vigili urbani ed ai Carabinieri. Da sola la Guardia di Finanza, che da tempo opera con successo sul fronte dell’evasione fiscale, non può fronteggiare un’evasione così diffusa’. Fontanini rileva come non sia più sopportabile il “clima di razzismo al contrario che si è sviluppato: la verità è che tanti imprenditori cinesi girano su macchine di lusso e dichiarano meno di 10 mila euro all’anno di reddito e, al massimo, una volta scoperti, cambiano nome e riaprono l’attività come se niente fosse”. Fontanini dice “no alla svendita del nostro patrimonio che rischia di finire nelle mani di potenziali evasori, mentre i nostri artigiani devono arrabattarsi fra tasse, super controlli e cartelle Equitalia. Come mai l’Agenzia delle Entrate non manda le cartelle esattoriali alle imprese cinesi? A nome dei friulani e del mondo artigiano chiedo che le Istituzioni effettuino massicci controlli sull’economia cinese nel nostro territorio, verificando anche la provenienza del denaro utilizzato per rilevare le attività un tempo in mano a soggetti italiani”.  L’Italia è al primo posto in Europa per evasione fiscale da parte dei cinesi. Tra le maggiori imposte evase dalla comunità cinese figurano l’IRES, IRAP, IRPEF, l’IVA, oltre alle imposte locali. L’evasione fiscale stimata ammonta a circa 35 miliardi di euro.