Ci sono anche ex veline, casalinghe e giovani disoccupate nell’inchiesta che ha portato i Carabinieri di Udine a smantellare un’organizzazione dedita al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione che agiva nel Nord Italia. L’operazione, denominata ‘Duracell’ e coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, ha portato all’esecuzione di numerosi ordini di custodia cautelare.
Cinque persone arrestate per l’ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, altre undici indagate, cinquemila ragazze coinvolte in tutta Italia, un ‘giro’ d’affari che agli organizzatori fruttava quasi 120mila euro al mese: sono le ‘cifre’ di ‘Duracell’, una operazione anti prostituzione dei Carabinieri di Udine, partita dopo l’arresto, nel luglio del 2010, ad Aiello del Friuli (Udine), di Ramon Berloso, il pluriomicida della ‘balestra’, poi suicida in carcere, che adescava le proprie vittime via web. Un giro d’affari vorticoso, hanno spiegato oggi i Carabinieri di Udine, con ramificazioni in tutta Italia. Le ragazze – tra le quali alcune protagoniste di vari reality – facevano le proposte via web (al costo di 200 euro al mese) e sempre grazie a Internet venivano contattate dai clienti. I pagamenti avvenivano su conti correnti di persone compiacenti. Dopo un anno i Carabinieri di Udine, guidati dal capitano Fabio Pasquariello, hanno sgominato la banda e posto sotto sequestro cento appartamenti nella sola Udine dove si esercitava la prostituzione