Evento eccezionale per il cartellone della stagione musicale del Teatro Luigi Bon, il 1° febbraio, con il concerto del pianista di fama mondiale Grigory Sokolov. Quest’artista, che sceglie il Teatro colugnese ormai da diversi anni condividendone gli scopi, eseguirà musiche di W. A. Mozart e L. Van Beethoven. Ovviamente tutti i posti sono esauriti da mesi e la lista d’attesa è lunga. Ma per chi volesse frequentare la ricca programmazione della Fondazione Bon sostenuta nello sforzo di diffusione culturale dalla Regione FVG, dal Ministero per i Beni Culturali, dal Comune di Tavagnacco oltre che da sostenitori privati come ad esempio la Fondazione Crup, la Banca
Popolare di Cividale, la ditta Nonino impianti, Moroso, Feruglio Engineering, il Gruppo Ferri, sarà possibile accedere ad altri 4 spettacoli veramente interessanti.
Il 12 febbraio si esibirà l’Orchestra dell’Accademia d’archi Arrigoni guidata dalla bacchetta di Giancarlo Guarino e solista sarà uno dei talenti emergenti del panorama internazionale ovvero il violinista Alexander Sitkovetsky, che renderà omaggio al suo docente e mentore il grande Yehued Menuhin. Il solista russo si è esibito più volte in pubblico con il maestro americano, e ne è stato uno degli allievi più talentuosi. Potremo ascoltare il concerto per violino del compositore polacco A. Panufnik, il celebre Trillo del Diavolo di G. Tartini e il Divertimento per archi di B. Bartok.
La stagione di prosa prevede, il 14 febbraio, lo spettacolo “Come cavalli che dormono in piedi” Demoghèla – Storie dal fronte nord orientale, di e con Paolo Rumiz. “Demoghe?la”, parola tradotta in modo insultante dopo il ’18 per denigrare gli italiani di frontiera cui tocco? in sorte di combattere contro il Tricolore, fu in realta? il modo scanzonato con cui i soldati del litorale austro-ungarico seppero prendere la guerra su un fronte sterminato e crudele, in Galizia, battendosi spesso da valorosi contro il piu? grande esercito del mondo, quello russo» spiega Paolo Rumiz, autore e ideatore di questa serata che intreccia storia, teatro, narrazione. Sul palcoscenico, ad accompagnare l’autore triestino, ci saranno l’attore Adriano Giraldi e il chitarrista Stefano Schiraldi.
Il 25 febbraio, il poliedrico attore udinese Giuseppe Battiston, porterà in scena “Non c’è acqua più fresca”, volti, visioni e parole dal Friuli di Pier Paolo Pasolini. Scritto dallo stesso Battiston lo spettacolo vedrà la partecipazione del cantautore udinese Piero Sidoti mentre la regia è affidata a Alfonso Santagata. Le sue prime poesie, raccolte ne La meglio gioventù, Pier Paolo Pasolini le scrisse in friulano, nella lingua quasi nuova e sconosciuta, musicalissima, della terra materna. Giuseppe Battiston si immagina protagonista di uno “spetaculut” di memoria pasoliniana che ci porta alla “terra di temporali e primule” e risuona di poesia su incontri, affetti, paesaggi, amori ancora freschi come l’acqua di una fontana.
Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 20.45.
I posti disponibili sono acquistabili o prenotabili presso la segreteria della Fondazione