Udine: Honsell “Restiamo in Friuli Innovazione”. Lega “Dimettiti!”

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“Vendere le quote e uscire da Friuli Innovazione sarebbe stata la vera sconfitta per il Comune di Udine. Quella di ieri sera, invece, è stata una mezza vittoria”. Così il sindaco di Udine, Furio Honsell all’indomani del consiglio comunale in cui il primo cittadino, al termine di una lunga discussione sull’uscita o meno di palazzo D’Aronco dal consorzio Friuli Innovazione, ha deciso di non mettere al voto e di ritirare la delibera in merito alla trasformazione del consorzio in società consortile a responsabilità limitata (Scarl). Comunicato del comune di udine

I soci del consorzio, lo ricordiamo, nel 2007 hanno deciso di modificare lo statuto per trasformare Friuli Innovazione in Scarl. Costringendo così il Comune, in seguito alla Finanziaria del 2008, a cedere l’8% delle quote che attualmente detiene. La stessa legge Finanziaria, infatti, obbliga i comuni a dismettere le partecipazioni non strategiche. Secondo il parere della Corte dei conti, interpellata dall’amministrazione Honsell, anche la partecipazione in Friuli innovazione non è rilevante. Da qui il parere negativo espresso dai dirigenti e dal segretario generale di palazzo D’Aronco sull’eventuale ingresso del Comune nella Scarl.

Il mantenimento delle quote potrebbe essere salvato se risultasse motivato da un atto politico del sindaco e della giunta. “Friuli Innovazione è stata una conquista non solo per la città di Udine, ma per l’intero Friuli – commenta Honsell. Con altre persone, fra cui l’allora presidente Adalberto Valduga, ho cercato di colmare il vuoto che fino a quel momento anche le stesse imprese lamentavano nel settore dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, creando un concreto raccordo con la ricerca universitaria. Una sinergia tra pubblico e privato che fin dalla sua fondazione è stato il mix essenziale per realizzare qualcosa di veramente nuovo e che nel 2004 ha portato all’inaugurazione del Parco scientifico e tecnologico Luigi Danieli”.

Se da una parte, dunque, la legge imporrebbe l’uscita del Comune in seguito al cambiamento di statuto del consorzio, il sindaco ha ribadito durante il consiglio comunale la sua volontà. “Friuli Innovazione – spiega il primo cittadino – ha funzionato benissimo fino ad ora con l’attuale statuto e, quindi, non è così urgente modificarlo. Quello che è certo è che il Comune cercherà a breve una soluzione da riportare al voto del Consiglio comunale per evitare l’uscita di palazzo D’Aronco dal consorzio. Ho chiesto pertanto agli uffici di individuare le richieste statutarie da fare a Friuli Innovazione in modo da permettere al Comune di rimanere nella compagine societaria, come già avvenuto nei casi della Scuola Mosaicisti del Friuli e della Banca etica”.

Ferma, dunque, la volontà del Comune di restare all’interno di Friuli Innovazione. “Certamente – dichiara ancora Honsell – intendiamo assicurare la volontà del consiglio di amministrazione, ma non possiamo accettare che la legge ci imponga di vendere le quote di quello che consideriamo uno strumento importante per lo sviluppo dell’innovazione in città e in tutto il Friuli. Per questo – conclude – tra la soluzione di uscire o restare dentro con uno statuto che non compromette l’azione del consorzio è senz’altro meglio la seconda ipotesi”.

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“Su un tema fondamentale per il programma amministrativo di questa giunta come l’innovazione culturale e tecnologica , il sindaco Honsell non ha una maggioranza. Ne prenda seriamente atto e si dimetta.”
Interviene Luca Dordolo, capogruppo Lega Nord in consiglio comunale a Udine  dopo il ritiro da parte del sindaco, della delibera sulla trasformazione del consorzio Friuli Innovazione in società consortile. – Già in commissione la scorsa settimana – aggiunge il consigliere del carroccio-  avevamo sottolineato l’immobilismo ed il grave ritardo con cui il sindaco e l’assessore all’innovazione Coppola avevano trattato l’argomento, inviando al Consiglio una delibera gravata da cinque diversi pareri negativi da parte degli uffici e dei revisori dei conti e con un pesante caveat dalla Corte dei Conti. Nonostante la delibera, pur in seguito emendata, fosse stata comunque bocciata in Commissione, il sindaco ha voluto portarla in Consiglio per constatare finalmente che non c’era una maggioranza per sostenerla. –
E’ gravissimo – insiste Dordolo – perché è nota da anni  al sindaco Honsell, già presidente di Friuli Innovazione fino al 2008 ed al suo assessore Coppola, attuale componente del cda del consorzio, la necessità e l’intenzione di quest’ultimo di trasformarsi in società di capitali per meglio operare e perseguire i propri fini statutari costringendo conseguentemente e per legge (c.27-28 art 3 legge 244/2007) il socio istituzionale Comune di Udine, alla dismissione delle quote di partecipazione. Ma il Piano Generale di Sviluppo 2009/2013 della attuale amministrazione Honsell sottolinea “ ciò che caratterizza Udine è la presenza di poli consolidati di ricerca ed innovazione (Università, Parco Tecnologico di Friuli Innovazione) su cui puntare” e prevede l’intenzione di “ investire per la creazione di infrastrutture e di servizi alle imprese che favoriscano l’incubazione e la stabilizzazione sul territorio di nuove imprese” . Nonostante tutto ciò, il moltissimo tempo a disposizione, la disponibilità dello stesso consorzio F.I. per bocca del suo attuale presidente prof. Sergio Cecotti, nessuna soluzione è stata ricercata e la situazione di stallo permane danneggiando l’operatività del parco tecnologico suddetto.