“La perdita di competitività del sistema Italia si può contrastare solo con processi di innovazione, ricerca e internazionalizzazione. Sono percorsi complessi e rischiosi che devono trovare adeguati sostegni finanziari. Il nuovo settennato di programmazione europea iniziato nel 2014 può dare un aiuto in tal senso. Con il bando Horizon 2020, ci sono 79 miliardi di euro disponibili per le imprese a favore di progetti di innovazione e ricerca; un’opportunità di crescita anche per le imprese friulane che va colta così come fanno le aziende degli altri Paesi membri della Unione Europea. Le novità del bando sono sotto gli occhi di tutti: un budget più cospicuo; un’integrazione tra ricerca e innovazione; una maggiore semplificazione; un supporto specifico dedicato alle piccole e medie imprese”.
Lo ha dichiarato Alessandra Sangoi, vice-presidente di Confindustria Udine delegata alla Ricerca e Innovazione, aprendo a palazzo Torriani l’incontro, promosso da Confindustria Udine, dal titolo: “Horizon 2000: quali opportunità per le aziende friulane?”.
Nicoletta Amodio, responsabile Ricerca e Innovazione Confindustria, ha ricordato come alla base del programma Horizon 2020 ci sia l’obiettivo fondamentale della UE di raggiungere nell’Unione Europea un livello di spesa in Ricerca & Innovazione, quale comprovato fattore di crescita e competitività, pari al 3% del PIL.
Amodio ha quindi rivolto la sua attenzione alla ‘Industrial Leadership’, il secondo Pilastro di Horizon 2020 che intende fare dell’Europa un luogo più attraente per investire nella ricerca e nell’innovazione (compresa l’innovazione ecologica), promuovendo attività strutturate dalle aziende. Questo pilastro vuole portare grandi investimenti in tecnologie industriali essenziali, incentivare il potenziale di crescita delle aziende europee fornendo loro livelli adeguati di finanziamento e aiutare le PMI innovative a trasformarsi in imprese leader a livello mondiale.
A tale riguardo, Luigi Ambrosio, direttore del Dipartimento Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali del CNR, si è soffermato sulle tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies) che consentono alle imprese che le applicano e le sviluppano di poter accedere ai fondi proprio del Pilastro ‘Industrial Leadership’.
Gaia della Rocca, della Delegazione di Confindustria presso l’Unione Europea, ha poi evidenziato, in videoconferenza da Bruxelles, le opportunità per le piccole e medie imprese offerte, all’interno di Horizon 2020, dallo ‘Strumento PMI’. Con una partecipazione riservata esclusivamente alle piccole e medie imprese, lo Strumento PMI finanzierà nel 2014 e nel 2014 le aziende attive in 13 ambiti, tra cui quelli dell’innovazione ICT ad alto rischio, delle nanotecnologie o di altre tecnologie avanzate per produzione e materiali, della produzione e dei processi sostenibili nel settore alimentari, dei sistemi di energia a basso livello di carbonio e dei processi industriali basati sulla biotecnologia. “Il sostegno ad una sola impresa è possibile, ma la collaborazione – ha detto della Rocca – è certamente consigliabile. Non sono escluse attività di ricerca, ma obiettivo principale è lo sviluppo di una proposta con forte potenziale di impatto commerciale”.
Da ultimo Barbara Terenzani, di Confindustria Udine, ha illustrato le principali caratteristiche che deve avere un progetto europeo per partecipare con successo ai bandi di Horizon 2020.