Udine: inaugurato il Giardino del Torso

Il giardino del Torso è di nuovo uno spazio fruibile e a disposizione della città. Al termine di un articolato intervento di restauro, la storica area verde di via del Sale è stata inaugurata oggi 15 dicembre alla presenza del sindaco di Udine Furio Honsell, dell’assessore alla Gestione urbana Gianna Malisani, dell’assessore all’Istruzione Kristian Franzil e dei tecnici comunali che hanno seguito il progetto. Un’opera da 300 mila euro che ha portato alla rivalorizzazione degli edifici e degli elementi architettonici dell’area, al ripristino del disegno storico delle aiuole, alla riapertura del rifugio antiaereo sotterraneo e alla creazione di un nuovo specchio d’acqua. “Con quest’opera – spiega il primo cittadino – valorizziamo uno degli spazi verdi storici della città, che potrà essere funzionale anche all’attività della nuova ludoteca comunale”.

Il giardino del Torso, da sempre parte integrante del palazzo di piazza Garibaldi costruito nel 1577, ha assunto l’attuale denominazione dall’ultimo proprietario, il conte Alessandro del Torso, che nel 1968 ne dispose la donazione al Comune di Udine. “Riqualifichiamo uno degli ultimi giardini nobiliari della città – sottolinea l’assessore Malisani –. Tra le opere inserite nel progetto c’era anche il recupero del rifugio antiaereo, uno dei pochi bunker rimasti della seconda guerra mondiale. Grazie a una proficua collaborazione con l’Archivio di Stato siamo riusciti a valorizzare questa struttura allestendo il rifugio con foto e una documentazione iconografica”. Il bunker, infatti, è finalmente accessibile al pubblico ed è già stato attrezzato con materiali dedicati ai rifugi antiaerei del secondo conflitto mondiale, con documenti interessanti tra i quali spiccano una fotografia aerea scattata da un pilota della Raf della città di Udine bombardata e una copia di un manifesto tedesco sulle regole del coprifuoco.

Proprio per illustrare le caratteristiche e la funzione svolta dal bunker durante il periodo bellico è intervenuta la direttrice dell’Archivio di Stato Roberta Corbellini, che al rifugio del giardino del Torso ha dedicato recentemente un interessante opuscolo redatto insieme con Laura Cerno e Luisa Villotta e in collaborazione con l’amministrazione comunale. “Un grazie sentito a tutti coloro che hanno reso possibile questo restauro conservativo così intenso e carico di significati – afferma il sindaco Honsell – e in particolare all’assessore Malisani, sempre sensibile e attenta conservatrice della memoria storica dei luoghi, e a Roberta Corbellini, direttrice dell’Archivio di Stato”.

Le linee progettuali hanno portato al restauro e al consolidamento dell’insieme delle strutture edilizie presenti all’interno dell’area, alla riorganizzazione funzionale dei percorsi del giardino, alla sostituzione delle essenze mancanti e alla valorizzazione dell’antico impianto. Nel progetto rientrava poi la realizzazione di una fontana, con relativo impianto idrico, in posizione centrale rispetto alle due logge, che ha permesso di ricreare i tratti principali di un giardino all’italiana. Come detto un intervento importante ha riguardato il rifugio antiaereo, che ora si può visitare e utilizzare. Per l’ingresso alla struttura interrata sono stati realizzati due accessi in corrispondenza delle due scale esistenti con un sistema di parapetti, mentre all’interno è stato installato un impianto di illuminazione.

La loggetta a pianta rettangolare in fondo al giardino è stata valorizzata con la creazione di uno specchio d’acqua e sottoposta a un intervento radicale di manutenzione, anche per eliminare le infiltrazioni. Il fabbricato dedicato ai servizi igienici è stato ristrutturato con la realizzazione di due bagni, uno dei quali dotato di attrezzature per i disabili motori, e di un locale deposito. Interventi di ripristino, pulizia, stuccatura e manutenzione hanno riguardato i muri perimetrali. L’intera area esterna è stata dotata di un nuovo impianto di illuminazione.

Per quanto riguarda le opere a verde sono stati eseguiti interventi di riqualificazione e di riorganizzazione dei percorsi del giardino. Oltre alla sostituzione delle essenze mancanti è stata potata buona parte degli alberi più importanti, come il cedro dell’Himalaya, l’abete d’oriente, la paulownia, i lecci, i bagolari, ma anche le siepi di alloro e di carpino. Le aiuole posizionate nell’area sud del giardino sono state arricchite con arbusti e piante perenni provenienti dalla tradizione orticola italiana e locale.