“La dichiarazione di illegittimità pronunciata dal Consiglio di Stato relativamente alla VIA dell’elettrodotto Terna Udine – Redipuglia non è un mero inciampo di tecnica amministrativa, superabile sanando quello che da molti viene considerato un semplice difetto burocratico”: lo dichiara la parlamentare Serena Pellegrino ( SI-SEL), vicepresidente della commissione Ambiente a Montecitorio.
“ L’esplicito richiamo della sentenza ai massimi principi costituzionali di tutela e di bilanciamento di interessi determina effetti che riverberano dal caso specifico oggetto di giudizio fino alla Commissione VIA del Ministro dell’Ambiente passando attraverso il Piano energetico regionale del Friuli Venezia Giulia.”
“ Le Autonomie locali – aggiunge Pellegrino – che hanno impugnato la Via devono essere rassicurate e coinvolte: per chiarire il contesto autorizzatorio, alla luce dei contenuti della sentenza di luglio scorso, ho presentato assieme al collega Arturo Scotto, capogruppo SI-SEL alla Camera, una interpellanza urgente , chiedendo al Ministro dell’Ambiente come intenda garantire, dopo l’annullamento della VIA per l’elettrodotto Udine- Redipuglia , la piena compatibilità ambientale dell’opera.
“ Gli enti e le rappresentanze territoriali che hanno promosso il ricorso amministrativo – spiega ancora la parlamentare – si attendono che il nuovo percorso di valutazione Impatto Ambientale prenda in considerazione le alternative alla costruzione dell’elettrodotto, a partire dall’interramento della linea aerea. Istanze che non è possibile ignorare e che vanno considerate promuovendo un confronto con le comunità locali: attraverso la conoscenza della odierna condizione dei territori interessati dall’opera verrà assicurata una valutazione ambientale realmente partecipata e condivisa”.
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