“Sarebbe opportuno che il mini-assessore Venanzi, ‘mini’ in quanto procede ‘al minimo’, si premurasse di risolvere una buona volta le due questioni irrisolte che hanno tenuto banco per tutta la campagna elettorale e aspettano ancora una soluzione, ovvero il tanto richiesto e giustamente atteso regolamento sulla movida cittadina da un lato e dall’altro il capitolo dei dehors esterni ai bar”, il leader del centrodestra Adriano Ioan fa le pulci all’assessore alla luce dei pretestuosi attacchi mossi contro di lui in relazione ai mercoledì dei Sarpi: “La verità è che Venanzi naviga a vista e nel frattempo perdura lo scontro inevitabile fra i legittimi interessi degli esercenti e le altrettanto sacrosante attese dei residenti”. Il portavoce dell’opposizione in Consiglio Comunale ricorda al suo accusatore di essere “sempre stato schierato a favore di forme di attrazione in città soprattutto per i giovani universitari, a patto che si passasse attraverso una doverosa concertazione fra i vari stakeholders e le autorità competenti; inoltre anche durante la campagna elettorale avevo suggerito alcuni luoghi, come piazza Primo Maggio ad esempio, da destinare a location per aggregazioni ed eventi di richiamo per dinamicizzare la città e offrire un ventaglio di intrattenimento culturale e ricreativo alle giovani generazioni e alla Udine città universitaria, esattamene come sarebbe necessario vivacizzare le periferie del tutto abbandonate a se stesse; resta anche il nodo degli spazi aggregativi per i giovani e a questo proposito siamo ancora in attesa dei lavori mille volte annunciati all’ex macello”. Ioan rileva come l’atteggiamento di Venanzi sia improntato alle dinamiche della vecchia politica,mi sto documentando – dichiara – per capire le effettive ragioni che hanno portato al sequestro. E prosegue: “Vorrei ricordare all’assessore che non si sente più parlare del tanto sbandierato centro commerciale naturale, come pure dei fondi Pisus, scomparsi durante l’estate e, inoltre, qualcuno vorrebbe dimenticare la politica fallimentare di questi anni che ha portato alla desertificazione di questa città, politica di cui Venanzi è pienamente responsabile; sarebbe più proficuo che l’assessore si adoperasse per non vanificare, ad esempio, i 25 mila euro che sarebbero arrivati dalla partecipazione, sfumata a seguito dell’esclusione, della Provincia di Udine a Friuli doc”.