Cambia volto l’ex caserma Cavarzerani di via Cividale, a Udine. Il Comune, insieme all’Agenzia del Demanio, ha presentato, giovedì 6 febbraio, nel corso di una conferenza stampa, il progetto di riconversione dell’area, che si estende su una superficie di oltre 150mila metri quadrati. Nel dettaglio, l’idea di riconversione di questi spazi prevede la realizzazione di un centro polifunzionale a servizio della Polizia di Stato, di un parco pubblico gestito dal Comune e di un Polo archivistico a servizio delle pubbliche amministrazioni. Sulla rimanente porzione dell’ex Caserma, sarà possibile insediare ulteriori funzioni terziario-direzionali. I vari interventi sono stati illustrati dal sindaco del Comune di Udine, Pietro Fontanini, dall’assessore alla Pianificazione territoriale, Giulia Manzan, dal direttore dell’Agenzia del Demanio Fvg, Fabio Pisa, dall’amministratore delegato di Archest, Lucio Asquini, professionista che ha curato per conto dell’Agenzia del Demanio la redazione del masterplan urbanistico e dall’ingegner Manuel Rosso, responsabile dei servizi tecnici del Demanio.
Il progetto di masterplan prevede il recupero funzionale delle strutture esistenti che manterranno la loro conformazione a “ferro di cavallo” tipiche degli insediamenti militari per essere destinate a funzioni archivistiche secondo i più moderni standard di efficienza e qualità. Sulla parte orientale dell’ambito è prevista la realizzazione “ex novo” del centro polifunzionale della Polizia di Stato che consentirà di insediare, accorpandole, tutte le funzioni del Corpo all’interno di una vera e propria “Cittadella della Sicurezza”, dotata anche di zone di parcheggio e servizi di prossimità. Tale intervento infrastrutturale beneficia già di appositi fondi stanziati dal ministero dell’Economia e delle Finanze per 40,5 milioni di euro, 3 milioni dei quali già disponibili per le prime fasi di progettazione.
Trait d’union tra i diversi edifici sarà il grande parco verde esistente (esteso per oltre 20 mila metri quadrati), che sarà riqualificato e restituito alla città per diventare parte integrante del tessuto urbano e luogo di aggregazione sociale grazie anche all’insediamento di aree attrezzate per il gioco e l’attività fisica.
La demolizione delle mura perimetrali dell’ex caserma, unitamente agli interventi di completamento sulla viabilità interna ed esterna, restituiranno il complesso militare, da tempo in stato di abbandono, alla città di Udine e alla fruizione pubblica.
“Con questo importante intervento – ha sottolineato il Sindaco Fontanini – andiamo, assieme al Demanio, a compiere un primo e fondamentale passo verso la riqualificazione di Udine Est, realizzando uno dei principali punti del programma elettorale sulla base del quale questa Amministrazione è stata eletta. Ma il recupero e la valorizzazione di questa parte della città si inseriscono nella più ampia attenzione di questa Giunta per le periferie, alle quali intendiamo dedicare il massimo sforzo in termini economici e di idee al fine di restituire ai cittadini un contesto urbano sicuro, decoroso e dotato di tutti i servizi che garantiscono un’elevata qualità della vita”.
“Per la città di Udine è certamente una buona notizia il recupero di un’area dismessa, che potrà essere messa a disposizione dei cittadini grazie alla realizzazione di una grande area verde – ha commentato l’assessore Manzan -. Un intervento importante che rivitalizzerà questa parte della città, per la cui concretizzazione siamo già al lavoro, insieme agli uffici, per definire nei dettagli le modifiche urbanistiche necessarie. Si tratta – aggiunge – di un ulteriore tassello nel percorso di riqualificazione urbana delle ex caserme, patrimonio importante per la città e per tutto il Friuli”.
L’Agenzia del Demanio ha sottolineato come il progetto dell’ex caserma Cavarzerani sia un esempio di proficua collaborazione istituzionale tra lo Stato e le amministrazioni del territorio. “L’iniziativa dimostra come anche i progetti infrastrutturali dell’Agenzia del Demanio possano rappresentare una leva di sviluppo territoriale se inseriti in un contesto di cooperazione e dialogo tra diversi livelli di governo”.