I vertici del Consorzio Latterie Friulane hanno voluto precisare, tramite un comunicato del loro legale, che è già in atti un importante riconoscimento della loro estraneità ai fatti per cui è indagine.
Il GIP, infatti, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari svolta nei loro confronti, rilevando come essi risultino indagati sostanzialmente per la funzione svolta in seno al Consorzio.
Quel che conta è che lo stesso GIP, nel negare il provvedimento cautelare richiesto dalla Procura, ha riconosciuto l’insussistenza di indizi a loro carico.
I vertici del Consorzio rappresentano, pertanto, che, laddove dovessero emergere, agli esiti delle indagini in essere, delle responsabilità dei singoli per quanto eventualmente accertato, non esiterà ad agire nei confronti di chi ha sbagliato.
Sono in corso dei controlli qualificati sui prodotti ritirati cautelativamente dal commercio in quanto, in ipotesi investigativa, prodotti potenzialmente nocivi.
Tutte le analisi ad oggi effettuate da primario laboratorio esterno ufficialmente accreditato hanno dato esito negativo.
A dimostrazione della correttezza dell’operato del Consorzio e della necessità di valutare con grande attenzione gli sviluppi investigativi non dando per provato ciò che provato non è.
In ogni caso, a tutela della salute dei consumatori, esigenza da sempre al vertice degli obiettivi del Consorzio, l’analisi proseguiterà sino al completo ritiro della merce.
Ad analoghi risultati tranquillizzanti giungono le analisi che sta eseguendo il laboratorio ufficiale dell’Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia su tutto il latte in ingresso in questi giorni nello stabilimento.
Oltre al gravissimo danno di immagine derivante dall’indagine in corso, il Consorzio sta patendo un rilevantissimo danno economico con riferimento al quale presenterà domani stesso alle competenti autorità istanza per ottenere l’autorizzazione alla ripresa dell’attività dell’intero stabilimento.
È, infatti, evidente che, laddove ciò non dovesse avvenire in tempi rapidissimi, verrebbe posta a rischio l’esistenza stessa del Consorzio con le purtroppo immaginabili conseguenze che andrebbero a patire le maestranze, aspetto che i vertici del Consorzio da sempre ritengono prioritario nel loro operato.
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