L’Università di Udine coordinerà il network di 12 centri di ricerca italiani costituitosi nell’ambito del “Young investigator training program”, iniziativa ideata e finanziata dall’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio spa – Acri, tramite un bando destinato a università e istituti di ricerca pubblici e privati. L’obiettivo del programma è coinvolgere giovani scienziati, italiani e stranieri operanti all’estero, in congressi organizzati in Italia nel corso del 2016, con la finalità di promuovere la ricerca scientifica e le collaborazioni internazionali fra centri di ricerca e avviare e consolidare rapporti per la definizione di programmi di ricerca di interesse comune.
Il network, progetto proposto dall’Università di Udine e selezionato e finanziato da Acri per 50 mila euro, ospiterà giovani ricercatori di provenienza europea ed extraeuropea «al fine – spiegano i coordinatori del progetto, Cristian Marchioli e Alfredo Soldati dell’ateneo di Udine – di incrementare gli scambi con la rete di centri di ricerca coinvolti, di sviluppare e consolidare collaborazioni di ricerca a lungo termine e di reciproca utilità, di rafforzare l’attività di internazionalizzazione dei centri, di addestrare giovani ricercatori di talento, ad esempio provenienti da Paesi in via di sviluppo, di disseminare i risultati prodotti dalle collaborazioni attraverso la partecipazione a conferenze internazionali oppure la produzione di articoli di ricerca congiunti su riviste scientifiche».
Tra le iniziative proposte dal network, la commissione di valutazione dell’Acri ha individuato e selezionato la 9th International Conference of Multiphase Flow (ICMF 2016), che si svolgerà per la prima volta in Italia, a Firenze dal 22 al 27 maggio 2016, organizzata dal gruppo di fluidodinamica multifase dell’Università di Udine. Per la partecipazione a questo evento è stato destinato gran parte dell’intero finanziamento del network: 37 mila euro saranno, infatti, assegnati, sotto forma di premio alla ricerca, a 16 giovani ricercatori che vi parteciperanno.
«L’iniziativa promossa dall’Acri – spiegano Cristian Marchioli e Alfredo Soldati, docenti di fluidodinamica dell’ateneo friulano – punta a stabilire e consolidare rapporti con i migliori gruppi di ricerca italiani impegnati attivamente nel settore della ricerca scientifica e tecnologica, favorendo così la definizione di programmi di interesse comune e la produzione di lavori scientifici che verranno presentati durante il congresso ICMF 2016, di fronte a oltre 1200 delegati provenienti da tutto il mondo».
«Il finanziamento ricevuto – dice Alfredo Soldati – è un riconoscimento che conferma il valore nazionale e internazionale del nostro laboratorio di Udine». «Il fatto che sia la nostra Università a coordinare le attività di ricerca del congresso – aggiunge Cristian Marchioli – rappresenta un onore e testimonia di come il nostro ateneo partecipi attivamente a una fitta rete di rapporti, favorendo la circolazione e la diffusione delle conoscenze. L’auspicio è che lo “Young Investigator Training Program” rafforzi ulteriormente l’opera di internazionalizzazione fortemente perseguita dall’Università di Udine».
Coordinati dall’Università di Udine, fanno parte del network il Centro Internazionale di Scienze Meccaniche di Udine, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Palermo, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università di Genova, l’Università di Pisa, l’Università di Napoli “Federico II”, il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Brescia, l’Università di Bologna, ‘Università di Roma “Tor Vergata”.