Una manifestazione nazionale contro la vivisezione si è svolta oggi a Udine, con presenze da tutta Italia e anche dall’estero. Parecchie centinaia di animalisti sono giunti nel capoluogo friulano con nove pullman da molte regioni del Paese per dare vita a un corteo snodatosi pacificamente lungo le strade del centro cittadino, con cartelli, striscioni e slogan inneggianti al rispetto della libertà degli animali. Organizzata dal “No Harlan Group” di Udine, raggruppamento spontaneo di associazioni animato da Lav, Animalisti del Friuli Venezia Giulia, Associazione Imperatrice Nuda, Oipa, Enpa e Animalisti Italiani, e patrocinata dal Comune, la manifestazione ha avuto l’obiettivo di chiedere l’immediata chiusura della società Harlan Laboratories, multinazionale con base negli Usa e tre sedi in Italia, tra cui quelle di Correzzana (Monza), Bresso (Milano) e Azzida di San Pietro al Natisone (Udine). Secondo la portavoce del gruppo locale, Cristina Carignani, “tale multinazionale alleva, produce e commercia in tutto il mondo ogni tipo di animale da laboratorio, dalle cavie ai cani, vendendoli ad enti pubblici e privati che fanno sperimentazioni su animali vivi. Chiediamo a gran voce che gli animali, i quali provano sentimenti ed emozioni come noi, non siano sottoposti a terribili torture nel nome del profitto”. “Dal punto di vista etico – ha detto il filosofo antispecista Leonardo Caffo, dell’Università di Torino – pensiamo che se anche la sperimentazione funzionasse, si deve essere ugualmente contrari perché l’animale comunque soffre e muore”. Dopo il corteo si è tenuto un incontro pubblico sulle ragioni del ‘no’ alla vivisezione al quale è intervenuto, oltre a Caffo, anche il chimico ambientale e criminologo Massimo Tettamanti, responsabile nazionale della riabilitazione degli animali da laboratorio. La manifestazione si è poi conclusa con un concerto sul piazzale del Castello di Udine.