La panchina dell’Udinese quando ancora le partite si disputavano al Moretti; l’alluvione di Latisana del 1966; il terremoto di dieci anni dopo, che tanto ha segnato la vita del Friuli: sono solo alcune delle storiche immagini che raccontano le vicende del Friuli Venezia Giulia degli ultimi 50 anni. Dopo il grande interesse e il successo di pubblico ottenuto con il dibattito e la mostra sul neorealismo nella fotografia friulana del dopoguerra che ha visto come protagonisti Elio Ciol e Italo Zannier, la Cooperativa Guarnerio di Udine organizza un secondo evento dedicato sempre all’arte dello scatto, ma questa volta incentrato sul fotogiornalismo. Giovedì 27 giugno, alle 17.30 Casa Cavazzini ospiterà un incontro dedicato al delicato e controverso rapporto tra immagine e informazione, grazie agli approfondimenti dei due protagonisti: il professor Fabio Amodeo (studioso e storico della fotografia) e il giornalista Blasoni. A seguire, alle ore 19.15 negli spazi della Guarnerio in via della Rosta di Udine, verrà inaugurato un percorso espositivo con le immagini del fotoreporter Enrico Pavonello, dal titolo “Enrico Pavonello: fotografo di attualità” e aperta fino al 19 di luglio. Verranno per l’occasione esposte una ventina di fotografie di Pavonello provenienti dall’archivio privato dello stesso attualmente in fase di riordino presso la Cooperativa Guarnerio, permettendo così di dare un primo sguardo alla carriera e all’ampiezza del lavoro di questo fotografo udinese che nel corso della sua attività ebbe modo di lavorare con importanti testate giornalistiche regionali e immortalare avvenimenti decisivi accaduti nella nostra Regione. L’incontro e il percorso saranno così strumenti per iniziare a riflettere sulla figura del fotoreporter o, come si diceva a quel tempo, del fotografo di attualità. Non a caso, i due ospiti, Amodeo e Ragogna, rappresentano il connubio tra le due anime di questa puntuale cronaca visiva, equilibrio tra arte e informazione. Gli eventi, a ingresso gratuito, sono stati ideati dalla Cooperativa Guarnerio, per i suoi 30 anni di attività nel mondo culturale regionale in cui è nata e cresciuta, e sono stati organizzati assieme all’associazione Interazioni e in collaborazione con i Musei Civici d’Arte di Udine.
La Cooperativa Guarnerio è nata nel 1982 su iniziativa di alcuni bibliotecari che decisero di unire le loro competenze per fornire un servizio ad hoc ai Comuni che cominciavano ad esternalizzare la gestione delle biblioteche, ma nel tempo ha saputo assumere un ruolo sempre più importante in regione nel mondo della cultura, ampliando i suoi servizi alla catalogazione, all’informatizzazione delle banche dati, agli allestimenti e ai servizi museali, al settore dei beni culturali e del turismo culturale e a quello fotografico, dove ha sviluppato una competenza specifica per la fotografia storica. Una competenza che ora ha voluto mettere a disposizione della comunità con questo evento strettamente intrecciato alla riscoperta della cultura del territorio.
Fabio Amodeo. Giornalista professionista, è stato caporedattore a Il Piccolo, nonché direttore di diversi quotidiani (TriesteOggi, La Cronaca del NordEst) e riviste (Autoruote4x4, Photo Italia, View on Photography). Dal 1996 al 2000 è stato responsabile della redazione della casa editrice Lint. Attualmente è responsabile della sezione fotografia del mensile Arte e direttore responsabile della rivista d’arte Juliet. È presidente della cooperativa Bonawentura che gestisce il Teatro Miela di Trieste. Contemporaneamente è stato docente di diversi corsi di grafica applicata all’informazione (all’Istituto per la formazione al giornalismo di Bologna), di comunicazione visiva applicata all’informazione (IULM di Milano) e di storia e tecnica della fotografia (Università di Trieste). Ha pubblicato numerosi saggi, molti dei quali dedicati alla fotografia.
Giuseppe Ragogna. Giornalista e vicedirettore Messaggero Veneto.
Enrico Pavonello. Nato a Roma nel 1920, avvia nella capitale la professione di fotografo. Durante il secondo conflitto mondiale lavora come fotografo presso l’Istituto Luce a Venezia. Nel 1946 ci trasferisce a Udine dove svolge la professione di fotografo professionista sino alla sua morte avvenuta nel 1984 a soli 64 anni.