L’ipotesi di una morte violenta dell’uomo il cui cadavere mummificato è stato rinvenuto in una galleria ferroviaria di Tarvisio assume maggior concretezza. Il Procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, dopo il primo esito dell’autopsia ha parlato di “schiacciamenti al torace e allo sterno”. “Serviranno indagini a tutto campo”, ha aggiunto, confermando che è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio volontario, strumentale a svolgere le indagini. Il Procuratore capo non ha infatti escluso che possa “anche essersi trattato di un incidente”. Nel qual caso, però, si aprirebbe un’altra ipotesi, quella di un occultamento di cadavere, poiché le lesioni riscontrate non sarebbero compatibili, ad esempio, con l’impatto con un treno.
Potrebbe non essere morto per cause naturali l’uomo il cui cadavere mummificato è stato rinvenuto giovedì scorso all’interno di una galleria ferroviaria a Tarvisio, poco dopo il confine di Stato. E’ quanto risulta dai primi esiti degli esami autoptici eseguiti questo pomeriggio a Tolmezzo dal medico legale Lorenzo Desinan. Secondo quanto si è appreso, emergerebbero dagli esami alcuni elementi incompatibili con un decesso naturale. Occorreranno, tuttavia, altri accertamenti per stabilire con chiarezza le cause della morte. Una relazione sull’autopsia sarà consegnata domani mattina in Procura a Udine, poi verranno probabilmente delegati nuovi accertamenti, compresi sopralluoghi con le autorità austriache. Manca ancora la conferma del dna o delle impronte digitali, ma quasi sicuramente il corpo apparterrebbe a un camionista lituano di 44 anni scomparso da Arnoldstein il primo giugno scorso.