LeggerMente amplia i propri intrecci culturali curando assieme alla cooperativa Puntozero di Udine uno spettacolo che vedrà Nada e Rita Marcotulli di nuovo insieme, questa volta alla scoperta dei canti e delle melodie della tradizione
religiosa popolare. Parole di Nada Malanima, Federico Tavan e Pier Paolo Pasolini.
In tutto sei i comuni della regione coinvolti, con una data anche in Slovenia.
La tournée toccherà anche Romans d’Isonzo il 9 maggio a Casa Pasiani, Premariacco il 10 maggio nella antica chiesa di San Silvestro, nella vicina Capodistria al Pokrajinski Muzej l’11 maggio, per
chiudersi in Carnia il 12 maggio nella sala comunale l’Alpina di Comeglians.
Lo spettacolo è in forma di dialogo e musica tra la cantautrice livornese e la jazzista di fama internazionale, nato dall’esigenza di esplorare la spiritualità e dal bisogno di trovare un ponte che giustifichi la nostra materialità attraverso una concezione spirituale, non liturgica, ma popolare. Il progetto, che nasce sotto la guida artistica di Paolo Patui, intende ampliare l’esperienza di LeggerMente, che da anni invita, a San Daniele del Friuli, ospiti d’eccezione a raccontarsi
attraverso i propri libri del cuore, producendo uno spettacolo capace di mettere in relazione la lettura con la musica, chi legge con chi ascolta e con chi scrive. “La terra e l’anima” è finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
“Non sono preghiere; non sono canzoni d’autore. Sono l’espressione di una ricerca interiore e spirituale presente in tanti canti popolari, teneri nella loro ingenuità, sinceri nella loro spontaneità. Rita Marcotulli dà loro armonie e ritmi nuovi grazie al suo magico pianoforte; Nada li unisce fra loro con testi e parole e li reinterpreta con l’incredibile suggestione della sua voce”. Paolo Patui
“Lo spettacolo è una sorta di viaggio nella memoria e nella coscienza di Nada, e di riflesso anche di tutti noi, che prova a muovere dalla evocazione di quello che è stato un profondo senso religioso di matrice popolare per poi viaggiare alla ricerca di un senso della spiritualità che va oltre un credo religioso per riconoscersi in una domanda interiore a ogni essere umano, che ci interroga sul senso dell’esistenza, della trascendenza e della memoria. I testi di raccordo fra i vari canti sono scritti da Nada che ha impastato con le sue parole quelle di Federico Tavan (per il quale ha una totale ammirazione) e alcuni passaggi poetici diPasolini. Così il canto liturgico si fonde con le parole di questi poeti che quasi urlano un loro diritto a essere riconosciuti sebbene umili, isolati, esiliati. E in fondo la grande protagonista di questa preghiera/richiesta non è tanto una divinità, quanto un essere umano come Maria (proprio a maggio che il mese mariano per eccellenza, il mese del rosario) a cui si chiede di essere madre non solo del figlio di Dio, ma anche dell’umanità intera, compresi i bassifondi della nostra società, compresi i peccatori, compresi quelli che non trovano risposta a domande, richieste preghiere. Se da un lato vi sono tantum ergo a salve regina a mira al tuo popolo (cioè proprio i canti del mese di maggio), dall’altro vi sono anche canti meno ortodossi e meno frequentati da bella tu sei qual sole a un rosario del tutto insolito, per chiudere poi con una canzone della stessa Nada che è luna piena.
Del resto come il titolo stesso recita in questa serata la lontananza solo teorica tra spirito e corpo, anima e terra si riduce fino a fondersi in un groviglio sonoro, emotivo e di significati che forse meglio di ogni altro rappresenta l’eterna contraddizione che fa di ogni essere umano un uomo e
nulla di più e nulla di meno”. Paolo Patui