Un evento di carattere mondiale, dove il Friuli Venezia Giulia diventa punto di incontro di due grandi eccellenze riconosciute a livello internazionale.
Così il governatore della Massimiliano Fedriga ha definito, nel corso dell’odierna presentazione, la tappa del Giro d’Italia di ciclismo che, nel 2020, partirà dalla base aerea friulana di Rivolto.
Alla presenza del vicegovernatore Riccardo Riccardi, del patron della gara ciclista rosa, Mauro Vegni, del direttore generale di Rcs sport, Paolo Bellino, del project manager Enzo Cainero nonché del comandante del Secondo stormo, Andrea Amadori, e del comandante delle Frecce tricolori, Gaetano Farina, Fedriga ha evidenziato la necessità di programmare con accuratezza l’evento perché possa garantire alla Regione un importante ritorno di immagine.
“Insieme a Cainero – ha detto il governatore – stiamo studiando e mettendo a punto un piano triennale ambizioso. Al di là di quelle che saranno le località della nostra regione attraversate dal Giro, non vogliamo che questa gara sia una semplice vetrina. Al contrario, va messa in atto una sorta di programmazione di tipo aziendale, capendo quale deve essere l’entità dell’investimento, il lavoro da svolgere per raggiungere l’obiettivo e il conseguente ritorno per il territorio”.
Fedriga ha quindi posto l’accento sull’importante connubio che la tappa del 2020 metterà in atto grazie a un evento di risonanza internazionale. “Le Frecce tricolori di stanza a Rivolto e il Giro d’Italia – ha detto il governatore – sono due eccellenze che rappresentano il nostro Paese oltre confine. Metterle assieme qui, in Friuli Venezia Giulia, ospitando una tappa della gara all’interno della base, rappresenta una sorta di unicum di cui non possiamo che essere molto fieri. Un ringraziamento particolare va al Capo di stato maggiore dell’Aeronautica e a Rcs che hanno colto la proposta per celebrare un matrimonio mai visto in altre zone del mondo”.
Al momento non è ancora noto il contenuto del trittico che porterà il Giro in Friuli Venezia Giulia dal 2020 al 2022. Tra i desiderata avanzati dal governatore, la possibilità di un passaggio nelle zone della laguna. “Questo – ha detto – è un ambiente di grande suggestione che, se presentato al pubblico del Giro, potrebbe andare a colpire la platea di spettatori facendoli diventare potenziali turisti della nostra regione”.
Riccardi, dal canto suo, ha assicurato che anche per la tappa del 2020 con partenza da Rivolto la Protezione civile sarà presente per garantire il supporto logistico e di sicurezza, così come è avvenuto in passato. “I nostri volontari – ha spiegato il vicegovernatore – sono ormai diventati il pilastro per l’organizzazione delle tappe del Giro d’Italia in Friuli Venezia Giulia. L’esperienza dello Zoncolan è diventata un modello per molte altre grandi competizioni; in occasione di uno straordinario evento come quello programmato per il prossimo anno, sono certo che la Protezione civile saprà dare ancora una volta prova della propria grande professionalità e competenza”.
Infine, il vicegovernatore ha voluto evidenziare le affinità esistenti tra Frecce tricolori e Protezione civile, “due istituzioni che, nei rispettivi settori di competenza, sono molto popolari e vicine alla gente. Per questo motivo – ha concluso – la loro unione in occasione del Giro d’Italia è qualcosa di estremamente naturale”. ARC/AL/fc