Il 17 aprile a Udine apre al pubblico Paradoxa, mostra che riunisce finalmente in Italia cinque degli esponenti più rappresentativi dell’arte contemporanea giapponese, con in più un site specific di Tatzu Nishi per la prima volta nel nostro Paese. Organizzata dal Comune di Udine – Civici Musei e curata da Denis Viva prenderà il via pochi giorni prima della 18° edizione del Far East Film Festival (22-30 aprile 2016), il più grande festival europeo del cinema asiatico. Inserita nel programma di eventi che celebrano in tutto il Bel Paese il 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, la mostra sarà visitabile sino al 28 agosto nelle centralissime Piazza Libertà (per la quale ci sarà uno speciale progetto artistico) e Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
“Con questa mostra – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone – l’Amministrazione compie una scelta precisa disegnata per una Udine sempre più internazionale, pensata in una città che con orgoglio e lungimiranza è già sede del più importante festival europeo del cinema popolare asiatico, il FarEast. Paradoxa inaugura un ciclo triennale ed è sostenuta – prosegue Pirone – da partner qualificati e prestigiosi: un progetto nuovo a livello italiano, concepito proprio per Casa Cavazzini e per lo spazio urbano della città. L’identità e l’immagine di una città europea come Udine – conclude – passa attraverso un ruolo propositivo, aperto e curioso che la cultura e i musei di Udine riescono ad esprimere, e in Paradoxa la città intensificherà un punto di osservazione sul contemporaneo dell’altrove, che arricchisce noi e i nostri riferimenti più prossimi”.
Nella città che ogni anno accoglie migliaia di appassionati di Estremo Oriente, Paradoxa offre finalmente uno sguardo complementare sulle arti plastiche e visive di quegli stessi paesi, a partire dai cinque giapponesi invitati: Tatzu Nishi, Manya Kato, Takahiro Iwasaki, Taro Izumi, Yuuki Matsumura. L’esposizione trascende i confini della sede museale: Udine è infatti la prima città d’Italia a ricevere un site specific di Nishi (artista che cambia il proprio nome continuamente e che assumerà per Udine lo pseudonimo di Taturo Atzu), impegnato nella trasformazione dell’arte monumentale, identità visiva e pubblica delle città, in luogo intimo e privato, a portata dei fruitori. L’installazione, realizzata grazie al sostegno di illycaffè, prenderà vita attorno alla statua della Giustizia (1614), uno dei simboli più noti di Piazza Libertà: qui l’artista costruirà un vero e proprio spazio abitativo inglobando il monumento all’interno di una dimensione casalinga con arredi Calligaris. Lo stile veneziano dell’antica piazza di Udine, racchiusa tra suggestivi edifici del ‘400 e ‘500 e sovrastata dal Castello, dialogherà con l’arte contemporanea in un effetto dirompente, invitando i cittadini a riappropriarsi degli spazi urbani.
Due sono le idee principali che guidano Paradoxa: la prima è quella di esplorare il mondo del paradosso e dell’errore nella cultura orientale, come fonte di conoscenza e di cambiamento; la seconda, quella più specifica dell’arte giapponese, è la riconversione e la manipolazione degli oggetti quotidiani, solo apparentemente banali e prevedibili, in oggetti dallo statuto artistico.
Oltre al site specific, stimoleranno la personale riflessione del visitatore anche i context specific, opere realizzate appositamente per Paradoxa, remote projects, progettati a distanza dagli artisti giapponesi e realizzati in loco da giovani artisti, e opere d’arte oggettuale.
A Casa Cavazzini saranno visibili, solo con un apposito cannocchiale, le opere di Takahiro Iwasaki, che ricreano con i materiali più fragili e deperibili, come capelli e fibre tessili, miniature delle strutture del paesaggio circostante: una sfida per lo spettatore, invitato a un cambio di prospettiva. Con intento simile, Manya Kato converte gli oggetti in situazioni irrazionali che pongono in crisi i nostri schemi cognitivi più abituali. Nel lavoro di Taro Izumi il focus è invece la destrutturazione degli oggetti comuni, mentre Yuuki Matsumura si dedica ad un’assurda e creativa riproduzione seriale di oggetti danneggiati.
Paradoxa è la prima tappa di un progetto triennale che vuole investigare le forme attuali dell’arte contemporanea estremo-orientale, esaminando ogni anno un differente contesto nazionale e affiancandosi alla consolidata esplorazione nel campo cinematografico del Far East Film Festival: dopo l’edizione 2016 dedicata al Paese del Sol Levante, i Civici Musei di Udine proseguiranno nel 2017 e 2018 con le monografie su Cina e Sud Corea.
CIVICI MUSEI DI UDINE
I Civici Musei di Udine racchiudono una rete di musei e patrimoni, composta da Museo del Castello, Museo Etnografico, Gallerie del Progetto, Museo Friulano di Storia Naturale e Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
Quest’ultimo, progettato dall’architetto Gae Aulenti, si sviluppa su 3.500 mq ed è ospitato nell’antico edificio donato dal commerciante udinese Dante Cavazzini. Oltre alle esposizioni temporanee, sono visitabili nel museo le collezioni permanenti, la collezione Astaldi e la collezione F.R.I.A.M. Fra gli artisti esposti figurano Roy Lichtenstein, i fratelli Basaldella, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Willem de Kooning, Sol le Witt.
FAR EAST FILM FESTIVAL
Da 18 anni sulla scena di Udine, il Far East Film Festival è il più grande festival europeo del cinema asiatico: organizzato dal Centro Espressioni Cinematografiche (C.E.C.), registra ogni anno migliaia di spettatori da tutto il mondo. L’edizione 2016 si svolge dal 22 al 30 aprile e prevede la proiezione di oltre 60 film selezionati in Estremo Oriente, programma arricchito da una fitta rete di eventi collaterali, tra cui la mostra Paradoxa, la scuola di giornalismo per giovani talenti europei e asiatici FEFF Campus, il workshop internazionale per produttori occidentali e orientali Ties That Bind.
www.fareastfilm.com