14 marzo 2014 – Botta e risposta fra centrodestra cittadino e Confcommercio in merito alla possibile/impossibile riapertura di Piazza Duomo al traffico
Avrebbe dovuto essere naturale l’esito della figuraccia di Venanzi&Pavan sulla nota questione legata al futuro di piazza Duomo, ovvero le dimissioni. Spontanee, chiaramente. E invece i tempi devono essere cambiati…, si può dire tutto, il contrario di tutto, essere abbandonati dalla propria maggioranza e tutto procede come sempre, afferma con un po’ di ironia il leader del centrodestra in Consiglio Comunale, Adriano Ioan. Le responsabilità del duo sotto esame sono equamente suddivise, precisa. Una domanda sorge spontanea: “Con quale credibilità ed autorevolezza il giovane Venanzi si presenterà d’ora in avanti sui tavoli di qualsiasi trattativa dopo essere stato smentito dal sindaco e dalla sua stessa maggioranza?” L’evidente spaccatura creatasi nella coalizione che regge Palazzo D’Aronco non è certo da sottovalutare, è un’avvisaglia di crepe… “Probabilmente Venanzi dovrà essere scortato dai suoi padri politici per prendere qualche impegno…”. Una lancia a suo favore viene però spezzata da Ioan che non nasconde un certo qual senso di tenerezza suscitato dall’assessore abbandonato dai suoi: “Viene utilizzato come parafulmine dalla maggioranza di sinistra rispetto alla drammatica situazione economica vissuta da molti imprenditori, soprattutto quelli del centro storico schiacciati da scelte incoerenti assunte in questi anni da Honsell e compagni”. Le promesse e gli annunci non servono ai commercianti per pagare stipendi e affitti tanto che sono costretti a chiudere bottega o spostarsi nei centri commerciali. Anche Giuseppe Pavan, brillante rappresentante di Confcommercio dovrebbe seriamente prendere in considerazione, secondo Ioan, l’istituto delle dimissioni, “visto che solo dopo sei anni di amministrazione Honsell si accorge di aver sbagliato qualcosa… Se agisse così nella gestione della sua impresa credo avrebbe chiuso i battenti da parecchio tempo”. Sappiamo bene infatti come Pavan “rappresenta uno dei terminali di quei poteri forti i quali da sempre sostengono Honsell, come del resto avvenuto anche alle passate elezioni, ed oggi raccolgono i frutti di quell’investimento e dovrebbero trarre, in qualità di operatori economici, le logiche conseguenze”. La città – conclude Ioan – sta perdendo sempre di più il suo ruolo economico e amministrativo a causa dell’assenza di progetti concreti di questa sinistra ideologica che continua tranquillamente a danzare come niente fosse.
Adriano Ioan
Dopo vent’anni in cui non ha saputo costruire in quattro elezioni amministrative consecutive un’alternativa al governo della città, il centrodestra udinese, con il suo più autorevole esponente, non trova di meglio che tirare in ballo un’associazione di categoria che nulla c’entra con lo scontro politico.
Adriano Ioan bene farebbe a preoccuparsi degli insuccessi della sua parte anziché entrare nel merito, in maniera così scomposta, di un tema che riguarda impresa e lavoro, totalmente estraneo alle polemicucce tra maggioranza e opposizione e di cui poco dimostra di conoscere. Su piazza Duomo, Confcommercio sostiene da anni la stessa idea, se Ioan non se n’è accorto bene farebbe a informarsi: gli archivi non mancano.
Più in generale sarebbe anche il momento di smettere di politicizzare le questioni economiche, come sta facendo il leader dell’opposizione. Di fronte ad atteggiamenti del genere, è Confcommercio a chiedere le dimissioni di una politica che non sa produrre alcunché di costruttivo.
Giuseppe Pavan, presidente di Confcommercio mandamentale di Udine