Sabato 18 agosto ore 21 arrivano live i Playa Desnuda che possono già essere considerati un vero fenomeno locale da quaranta concerti all’anno, che può contare su un numeroso quanto affezionato fan club e che può essere definito a merito come “trasversale”, sia per le caratteristiche della sua proposta artistica, sia per i consensi che va raccogliendo tra il pubblico e tra gli addetti ai lavori.
I Playa potrebbero essere considerati a ragione una cover-band, ma fermarsi a quella definizione sarebbe sicuramente riduttivo, in quanto propongono sì canzoni edite e spesso di successo, ma arrangiandole in una maniera inusuale: la loro ispirazione arriva infatti da sonorità e da ritmi giamaicani – ska, rocksteady e reggae – e in parte anche dal soul della Motown e dalla patchanka di Manonegra e Manu Chao.
La scelta del repertorio, invece, è guidata dalla ricerca della bella canzone senza pregiudizi, che li porta a confrontarsi indistintamente con idoli del pop contemporaneo come Robbie Williams, mostri sacri come Beatles e Talking Heads, gruppi rock come i Soungarden, fenomeni degli anni ottanta come Tears For Fears, Bronski Beat e Duran Duran, fino agli italiani Celentano, Nada, Conte, Battiato e molti altri.
Nati nel 2005 quasi per scherzo, con l’intento di suonare “canzoni da spiaggia” – da qui il riferimento presente nel loro nome – i Playa Desnuda hanno nel tempo perfezionato una formula che soddisfa i frequentatori dei live-club e la gente “normale”, i giovani e i meno giovani, gli amanti dei ritmi in levare e coloro che semplicemente si divertono a riscoprire brani del passato riproposti in una chiave nuova e festosa.
Insomma, un fenomeno finora circoscritto, portato avanti con leggerezza ed umiltà, ma indubbiamente un caso di successo, dietro al quale si celano nomi non nuovi a palcoscenici anche importanti: alla voce c’è Michele Poletto – già con So Fuckin’ What (gruppo originario della band di Elisa), Bodymovers, Disconnection e altri, oltre che collaboratore del Rototom Sunsplash e conosciuto DJ – alla chitarra Jvan Moda, leader dei Pantan e batterista dei Kosovni Odpadki, oltre che apprezzato cantautore – al basso Walter Sguazzin, già con Spy-Eye e Ariadigolpe – alla batteria Pietro Sponton, anche con Indovinato Duo e Original Kletzmer Ensemble – e al sax Nico Rinaldi, già con i Las Dudas e attualmente con i Radio Zastava.