Fare di Udine la “Silicon Valley” regionale, il primo capoluogo di provincia d’Italia completamente cablato in fibra ottica. È questo l’ambizioso obiettivo finale di uno studio di fattibilità discusso in giunta questa settimana. L’amministrazione comunale si prepara infatti a pubblicare entro il mese di giugno un bando per la “realizzazione dell’infrastruttura di rete in fibra ottica e la successiva gestione in concessione del servizio di connettività a banda larga di terza generazione sul territorio comunale per gli edifici comunali e privati”. L’offerta del Comune, aperta a tutte le grandi aziende di telecomunicazioni – da Telecom a Fastweb –, metterà 2 milioni di euro a disposizione del miglior progetto di posizionamento di fibra ottica su tutto il territorio comunale. I fondi garantiti dall’amministrazione comunale finanzieranno la realizzazione della parte pubblica della cablatura, sulla quale si innesteranno le reti private, la cui spesa dovrà essere coperta dai player privati.
“Una volta completata – spiega l’assessore all’Innovazione Paolo Coppola – una parte resterà al Comune per collegare ad esempio le scuole o i servizi comunali, permettendo così all’amministrazione pubblica di risparmiare sui collegamenti dati e telefonici, una parte sarà lasciata agli operatori, che però si dovranno impegnare a portare la fibra ottica in tutte le case e in tutte le aziende della città. In questo modo – prosegue Coppola – si raggiunge l’obiettivo avendo infrastruttura pubblica che fa da spina dorsale e coinvolgendo però il privato che completerà l’innervatura della fibra ottica in tutto il territorio, con capacità di trasmissioni fino a 100 volte le capacità dell’Adsl”. Un progetto che farebbe di Udine il primo capoluogo di provincia d’Italia completamente cablato in fibra ottica. “È il meglio che si possa immaginare al mondo in questo momento – sottolinea Coppola –, equivale ad avere un’infrastruttura tecnologica avanzata da qui ai prossimi 20 anni. È un po’ come se il resto d’Italia avesse ancora solo strade bianche e noi le avessimo già tutte asfaltate”.
Al di là dell’importanza di potenziare i servizi tecnologici a disposizione della città, l’idea è soprattutto di usare la cablatura come strumento di attrazione per investimenti di imprese e player internazionali nel campo delle tecnologie dell’informazione. “Sarebbe un elemento fondamentale per rilanciare l’economia in un territorio che ospita il Distretto delle tecnologie industriali – osserva Coppola –, un’università giovane ma di qualità, un parco scientifico e un tessuto economico e sociale ricco di studenti tra i migliori al mondo nelle materie scientifiche, come dimostrano da tempo i test PISA dell’OCSE, e di un tessuto imprenditoriale fatto di imprese piccole ma innovative e votate all’internazionalizzazione”.